International art prize Giotto. Sezione Pittura astratta
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Dedicato alla figura artistica del noto pittore medievale che ha rivoluzionato la storia dell’arte attraverso l’uso della prospettiva e la potenza del chiaroscuro superando la bidimensionalità dell’arte bizantina, International art prize Giotto è un grande premio internazionale sostenuto da accreditati media e testate dell'arte italiana ed estera che si distingue per segnalare gli Artisti più notevoli dell'arte italiana nel mondo e quella estera in Italia attraverso la diffusione mediatica e l'interscambio. La partecipazione ad Internazional Art Prize Giotto consente all'artista di far emergere le sue qualità all'interno di un contesto editoriale serio, il circolo degli Artisti del Certamen internazionale sulle Cattedrali dell’Occidente, che si rifà agli ideali dell'antica corte dell’Imperatore Federico II di Svevia. Pasquale Viscuso e Chiara Romeo sono i vincitori della sezione pittura del Premio internazionale Giotto indetto da Luz Cultural e Arts direct con Arte storica e Artes TV web, Globus Network Italia e Enciclopedia d'arte italiana, altresì Oscar delle Arti, ideato dal direttore artistico e critico d'arte Melinda Miceli. La stessa, dopo un attento vaglio delle opere pervenute, con la giuria tecnica composta da Ray Bondin, Stefano Reali, Alberto Moioli, Corrado Armeri, Jacek Ciborowsky ha decretato la vittoria di Viscuso per la seguente motivazione: "Per lo spessore e l'originalità dell'Opera che riflettono la sua grande esperienza di astrattista". Pasquale Viscuso vincitore Sezione pittura astratta. Opera Evento 1998. Menzione d'onore per il curriculum. " Linee destrutturate di vari colori e spessore si intrecciano nell'evanescenza di uno sfondo arancio da cui emergono avvinghiate nell'evasivo caos. Sono queste linee le parti stilizzati di corpi deturpati, quali gambe, ginocchia e avambraccia che avanzano prive d'identità, ridotte al "non essere" in una danza centripeta e sconnessa. La relazione tra l'alta pittura astratta di Pasquale Viscuso e il movimento giustifica il colore capace di veicolare nel suo supporto formale, contenuti conoscitivi ed espressivi ad un tempo univoco che fondono il segno al suo ritmo creativo". Chiara Romeo prima ex aequo con il dipinto “Maschere” espressione di un disagio. “E' opera di espressionismo simbolico che declina un mal de vivre, fatto di bullismo, manipolazione, falsità sociale di un'epoca, esprimendo l’ipocrisia del "mascheramento". Il codice stilistico usato dall'artista diviene il ponte per trasferire l'emozione sula tela, dove i colori primari e secondari usati in modo soggettivo, si affiancano a un segno grave e incidente abbinato a pennellate larghe e disuguali, in un vortice animato dall'accelerazione di una disordinata forza centripeta. Attraverso il racconto visivo e malinconico delle maschere, l'artista fa filtrare l'immagine del passaggio della farfalla a Crisalide che simboleggia la trasformazione spirituale dell'anima umana, la quale compie un ciclo molto simile a quello della farfalla. In realtà la parola "psiche" significa "soffio della vita", simbolo effimero come l'amore, la pace, e la bellezza, stadi di transito che ora ci sono, poco dopo non più. L'opera, attraverso il dinamismo evolutivo e la sua impermanenza vuole esternare la ciclicità della vita che si evolve inevitabilmente e poi torna alla sua radice attraverso il simbolo della farfalla; vita, anima, bellezza, bruttezza, trasformazione in unione con la creazione dell'Assoluto, nel passaggio dalla vita verso la morte". Dott.ssa Melinda Miceli critico d'arte e direttore artistico di International art prize Giotto
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