Armando Nigro vincitore della sezione disegno a International Art Prize Giotto
Recensione a cura del Critico d'arte Melinda Miceli presidente del Premio internazionale Giotto
Armando Nigro pittore avolese noto per il suo iperrealismo scenico, pluripremiato e recensito, è il vincitore dell'ambita sezione Disegno e tecniche miste del Premio internazionale Giotto indetto da Luz Cultural e Arts direct con Arte storica e Artes TV web, Globus e Enciclopedia d'arte italiana, altresi' Oscar delle arti, ideato dal direttore artistico e critico d'arte Melinda Miceli. La stessa, dopo un attento vaglio delle opere pervenute, con la giuria tecnica composta da Ray Bondin, Stefano Reali, Alberto Moioli, Jacek Ciborowsky ha decretato la vittoria di Nigro per la seguente motivazione: "Per il pathos scenico e l'attualità iconica fissata nel prodigioso disegno". Guardami” è un disegno a matita e tecnica mista, ma sembra una fotografia emersa da un calendario d'arte. E' un'immagine che ti entra dentro attraverso lo sguardo denso di tristezza e ingenuità che ritrae un bambino di colore con una pannocchia in mano. Armando Nigro ci parla oggi della discriminazione e del razzismo, attraverso quegli splendidi occhi neri che seguono l'osservatore da qualsiasi prospettiva e il colore della pelle che per il suo perfetto chiaroscuro e realismo, lascia tutti sorpresi. Lontano dalle luci dei riflettori, guerre, carestie e siccità, continuano a esistere e a far morire di malnutrizione 5,4 milioni di minori con meno di cinque anni, ogni anno, a livello globale. E' questo il tema su cui accende il riflettore questa tela, dove sullo sfondo, le imprecisate dune del deserto dietro cui si nasconde l'incognita della sopravvivenza, fanno risaltare la tridimensionalità che rende vivo il suo soggetto, nato dal clima generale di un’epoca e da una prodigiosa stesura a matita. L'Artista vuole fissare per i posteri in modo il più realistico possibile un evento storico importante: è triste essere come lui, un bambino nel mondo dei grandi, trattato dai grandi come qualcosa di divertente o di noioso e non poter mai aspirare agli stessi giochi e al destino di un bambino occidentale. La pressione del segno più o meno forte, la nitidezza e lo spessore delle linee, le ombre realizzate con il tratteggio o la sfumatura, contribuiscono a vivificare quest'immagine del nostro tempo per renderla indelebile nella memoria artistica dell'osservatore contemporaneo e futuro”. Dott. ssa Melinda Miceli Critico d'arte Enciclopedia d'arte italiana, Ars Magistris, Luz Cultural, Arts direct, Arte storica, Informa Arte, Grande itinerario d'arte, Arte stilnovista, New Exclusive Art, Globus, Pittart, Artes TV web. Vicario Internazionale per la Cultura e l'arte dei Templari Federiciani.
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