Opus Magnum. Alchimia. Poesia della scrittrice Melinda Miceli
Tentazione, inganno, trasformazione. Nigredo, albedo, rubedo.
Poesia
Opus Magnum. Alchimia.
Nigredo, albedo, rubedo
Il tempo è andato a supplicare
l’alba all'orizzonte per il sortilegio
del tuo incanto. Seduzione. Malia!
Sei tormento di ambigua sembianza
chimera di obiezione e lusinga
anagramma del male, o efebo stupendo.
Spalancavi la porta alle tenebre
profumo e maschera di avvenenza,
eri il modello dell’inganno ideale.
Famelico di genio e bellezza
mirasti per sbocciare dal peccato
recando ambiguità e doppiezza
alla donna ideale mitizzata
figlia di Minerva, simbolo aureo
che folle demone volevi assimilare.
In questa notte eburnea agonizzante
dietro le insidiose nuvole del male
mentre l’arcana preghiera s’effonde,
l’eletto e il profano, sezioni divise
strappate al bacio tetro della notte
tra sospiri e attimi immensi
a volte capita che s’innamorano
anime insonni, inquiete e forti
danzano ora per distacco etereo.
Ancora una volta brama quel cuore,
angelo bianco si nega a quel regno
avvolto sublime nel soffio vitale.
Volgi le tue spalle per dileguarti!
Senz'ali dipingerai il subisso e il mare.
Libertà, silenzio e beatitudine
dissolsero lo scisma degli opposti
nell’attesa di esser ammesso a rivedere
la sua beata visuale dell’Altrove.
Dott.ssa Melinda Miceli critico d'arte
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