La Medusa di Vincenzo Presenti allegoria della trasformazione a Masterfull work
Recensione a cura del Critico d'arte Melinda Miceli
L'architetto Presenti già noto per i suoi complementi d'arredo Previ, si avvia verso il design d'autore attraverso opere dense di storia e di allegoria. Terzo classificato per la sezione Arti visive del Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli su invito della stessa ha partecipato alla mostra internazionale Masterfull work presso Museo Contea del Caravaggio con l’opera “Medusa”. L’Opera è una rielaborazione della famosa Gorgone, un tempo donna tanto bella da rivaleggiare con la bellissima dea Athena, ritratta di profilo nell’atto di guardare il vuoto mentre mostra il suo volto di maschera pietrificante, i capelli, lunghissime estensioni dalla testa di serpenti circoscritta dai colori grecizzanti, il rosso, il verde e il marrone. La leggenda inoltre racconta che Perseo donò la testa a Minerva che la collocò sul suo scudo per terrorizzare i nemici. Il celebre dipinto del Caravaggio rappresenta la testa appena recisa della Gorgone Medusa, con il sangue che sgorga e la bocca spalancata in un urlo e raffigura i due momenti del mito: l’immagine riflessa nello scudo, ma anche la testa già posizionata sopra lo scudo della dea della guerra. Lo sguardo che si rifiuta di considerare la realtà come un’entità statica si apre al mistero, pur non disdegnando l’uso della ragione per intendere il mondo. L’uomo che taglia la testa alla sua Medusa interiore può giungere al vero potenziale creativo, luogo dell’anima dove risiede l’intuito e da qui procedere ad addentrarsi, espandendo la coscienza a osservare oltre il visibile. Il soggetto di Presenti dipinto con l’impianto delle antiche terrecotte, si carica di allegorie mitologiche in virtù del suo colorismo. La Medusa promana una luce nera, che appare in contrasto con lo spazio circostante. Scarsa è la luminosità nel suo volto, come nelle ombre, nel mare agitato, nelle nuvole; il nero compare sull’opera indicando la mutazione degli elementi e la reciproca trasformazione degli uni negli altri. Dal collo reciso di Medusa uscirono infatti l'eroe Crisone e il cavallo alato Pegaso, i due figli di Poseidone che si trovavano ancora nel suo grembo e le gocce del suo sangue cadute a terra popolarono il deserto di serpenti velenosi, da quelle che caddero in mare nacque il corallo rosso. Il rosso dello sfondo, considerato da sempre l’opposto sia del bianco che del nero, che con essi forma la triade simbolica, è allegoria sanguinaria di guerre e rievocazione marziale prorompente. Il verde che sta nel livello sottostante del dipinto ha la funzione di trasmettere amore per tutto ciò che riguarda il regno naturale favorendo il giusto contatto con il rispetto della giustizia e dell’equilibrio, essendo il risultato del senso di quiete emanata dal Blu e dell’energia infusa dal Giallo. È subito percepibile lo scarto scenico tra i 2 livelli: quello simbolico ed allegorico e il suo sfondo che indica la duplicità dell'essere come scissione tra la materia e il divino e l'opposizione tra l'uomo e la natura nel quale consiste la grande radice semantica del dipinto di Vincenzo Presenti”.
Dott.ssa Melinda Miceli storico e critico d'arte
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