Notre Dame retrò-rinascenza di Laura Calafiore a cura del critico d'arte Melinda Miceli
Recensione a cura del Critico d'arte Melinda Miceli
Laura Calafiore nasce a Solarino, in Sicilia, nel Luglio 1974 dove adesso vive e lavora. Affascinata dall’arte del disegno inizia a frequentare l’Istituto Statale d’Arte di Siracusa. Diplomata nel 1993 con specializzazione in Decorazione e Tecniche Murali, entra a far parte dell’ Accademia delle Belle Arti di Venezia dove consegue la Laurea in Scenografia e Costume. Nel 1999 Laura si trasferisce a Londra con l’obiettivo di ampliare i suoi orizzonti Linguistici e Artistici e di sviluppare la sua vena Artistica con incontri e scambi di idee. E’ in questa città metropolita che Laura inizia l’esperienza di lavoro dell’ambito dei Teatri conoscendo volti noti del Jet-set che le hanno dato molto supporto emotivo per il suo lavoro Artistico. Nella primavera del 2005 Laura espone per la prima volta a Londra adottando uno stile volutamente Astratto, influenzato da Vincent Van Gogh per la scelta del colore e l’applicazione del lavoro dinamico del pennello. Da qui la sua esperienza artistica e il suo spirito d’indagine muovono per redigere i propri lavori con esuberanza e vitalità, dando vita ad uno stile diretto ed evocativo.
Laura Calafiore è classificata quarto posto di merito al Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli. Posizionamento dibattuto perché se l’artista avesse avuto un curriculum più ampio nella pittura, oltre alla scenografia, il Comitato scientifico l’avrebbe proclamata seconda insieme a Nigro, per l’eccelso disegno dalle proporzioni, dai contorni e dalla prospettiva perfetti. I suoi meriti invero saranno riconosciuti nell’Oscar delle arti di Alfonso Celentano dove il Critico d’arte Melinda Miceli insieme al Comitato scientifico composto dal regista Stefano Reali, il critico Alberto Moioli direttore dell’Enciclopedia d’arte italiana, il Gran Maestro dei Templari Federiciani Corrado Armeri, il fisico nucleare Jacek Ciborowsky e il Patron Alfonso Celentano, hanno deciso di premiarla con un attestato di benemerenza segnalandola tra le nuove prospettive gold dell’arte contemporanea. Patrocini morali Luz Cultural Spagna, Globus Television e magazine, Templari Federiciani, Premio Donna Siciliana dell’anno, inserito all'interno della rassegna culturale internazionale Sarno città Festival Premio Ippogrifo d'oro, Oscar delle arti, Enciclopedia d'arte italiana, Explorer of art. Riportiamo a seguire la recensione del dipinto premiato.
"Nell’opera “Notre Dame retrò-rinascenza”, la rappresentazione del prospetto architettonico della regina delle cattedrali nel suo disegno strutturale, esplicita la reificazione dell’idea di eternare la costruzione gotica nella dimensione sognante e surreale di esistenza incondizionata e assoluta.
Laura Calafiore pittrice nostalgica, appassionata, tradizionalista, malinconica si rifà al classicismo e all’impressionismo di Van Gogh con interrogazioni filosofiche su ciò che il paesaggio vuole trasmettere e rievocare nella nostra memoria collettiva in una poetica retrospettiva. La Calafiore sfugge alla sinestesia impressionista, puntando all’alchimia dello sguardo esteriore che li anima con l'occhio dello spirito per far emergere alla luce le sue contemplazioni notturne visitate da una quasi furtiva carezza, plasmate e catturate in un solo colpo d'occhio. Nel meraviglioso dialogo dell'inconscio con il cosciente, la pittrice intensifica il ritmo dei dettagli e dei i giochini casualistici; due tendenze antitetiche convivono nel rigore dell’impianto per scavare in profondità, scatenando un sentimento di smarrimento, di sogno algido e solare al contempo che si colloca nella dimensione romantica klimtiana da cui l’artista prende ispirazione.
Nel clima gioioso di esplosioni floreali con risultanze di accordi si ritraccia una trama figurale reale ma al tempo stesso subliminale e la sua squisita sensibilità femminile dove la tavolozza iridescente di calde luci flirta con il realismo classicista, ma è immune dall’accademico segno delle avanguardie storiche moderne. Il perimetro della cornice accoglie la figurazione con seduzioni coloristiche che esprimono nella profondità del suo sentire, le tracce della contemporaneità, metafora del suo divenire creativo. Chi ha la fortunata occasione di osservare l'opera pittorica di Laura Calafiore si troverà dinanzi colori art nouveau con fiori o paesaggi, pieni di suoni e forme vibranti di energia vitale. I suoi quadri magia di gorghi cromatici mutevoli del mondo visibile, spostano il codice del segno dal referente realistico a variazioni surreali, presentando attraverso modulate incidenze, felici visioni fisiche e naturali dalla percezione quasi sensuale.
Il suo soggetti “topoi”, sotto ogni latitudine, intriganti allegorie del reale e delle fluttuazioni dello stile nel corso delle epoche, hanno trovato consenso di pubblico nelle maglie magiche di effigi simboliste e concettuali sconfinando nella modernità di una nuova “teofania” ammantati in una silenziosa veglia.
Logiche narrative dove turbamenti, nostalgie e sorprese danzano in un giardino impressionista incantato di poesia sbocciata che segue il lento fluire del tempo nell’eterno divenire dell’anima mossa verso l’astrazione senza tempo, riflesso di un viaggio interiore animato da persuasivi frammenti classici”.
Dott.ssa Melinda Miceli storico e critico d’arte
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