Recensione del dipinto Bellezza ermetica infinita risorta dalle sue ceneri di Nelly Fonte a cura del critico d'arte Melinda Miceli
L'incanto della bellezza ermetica
Nelly Fonte nasce Siracusa il 20 /09/1964, risiede a Sortino dove opera presso lo Studio d'Arte Bluerose. L'artista autodidatta ha conseguito un corso di studi avanzati di tecniche pittoriche presso un Atelier e partecipato a diverse collettive nazionali e internazionali. Si citano gli eventi principali per la Critica: “ 2017 Premio artista dell’anno nella prima collettiva internazionale d’arte e Benemerenza artistica alla prima collettiva d’arte internazionale a Mezzojuso 2018, entrambe cura di Roberto Guccione. Attestato di merito nel concorso artisti costruttori di pace di Ok arte Milano curata dal critico Raimondo Raimondi con il quale espone nel 2018 la sua prima Personale d’arte, Floridia Palazzo Raeli, museo d’arte contemporanea. Tra le tante mostre dell’artista ricordiamo ancora “I grandi divi del cinema” a cura di Stefania Grasso, palazzo Matarazzo comune di Carlentini SR, nel 2018 Prima Personale d’arte-Floridia Palazzo Raeli, 2019-Exposition internazionale de peintures, sculptures et photographies “L’art ò fèminin” presso la Galerie Thuillier, Paris, a cura del presidente du Salon UnisVers’art, Natalia Dupont Dutillon. Affascinata dal ricco repertorio iconografico impressionista, incontenibile e attenta osservatrice del reale, Nelly Fonte cerca attraverso i suoi soggetti paesaggistici e umani, un angolo d’Oriente in Sicilia. Riversa nelle sue opere l’influsso di Degas, Renoir, Monet piegandolo con maestria al proprio stile, coniugandolo alla purezza dei colori brillanti, i blu, i verdi e i rossi, e alla vitale arguzia delle ambientazioni effigiate con una sublime aura di orientale esotismo. Terza classifica al Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli per Ok arte Milano. Patrocini morali Luz Cultural Spagna, Globus Television e magazine, Templari Federiciani, Premio Donna Siciliana dell’anno, inserito all'interno della rassegna culturale internazionale Sarno città Festival Premio Ippogrifo d'oro, Oscar delle arti. Sponsor Enciclopedia d'arte italiana. Comitato scientifico composto da: l’ambasciatore Ray Bondin, il regista Stefano Reali, il critico Alberto Moioli direttore dell’Enciclopedia d’arte italiana, il Gran Maestro dei Templari Federiciani Corrado Armeri, il fisico nucleare Jacek Ciborowski con presidente il Critico d’arte Melinda Miceli della quale riportiamo a seguire la recensione dell’opera premiata.
“Il dipinto “Bellezza ermetica infinita risorta dalle sue ceneri” di Nelly Fonte su un alto livello di lettura esprime l’incanto della bellezza, attraverso uno scorcio paradisiaco, le cui esigenze estetiche poggiano sul colore-luce che si spande flessuosamente per esprimere una nuova visione dell’impressionismo attinta dal mondo rinascimentale nordico. Quest’ode alla vita della cattedrale di Notre Dame cela il linguaggio complesso del mito dell'Araba Fenice, l'uccello di fuoco pronto a rinascere intatto dalle sue ceneri. Su questa brillante tela Notre Dame rinasce con i colori, che le restituiscono forza, senso e splendore attraverso una stesura dove prevalgono sfumature luminescenti di colore e fiori; risorge il superbo capolavoro in stile gotico in cui la compattezza delle forme romaniche sembra alleggerita nello slancio delle colonne gotiche. Il fiume Senna rievoca l’origine di tutto e l’ingresso ad una nuova era dove immergersi in uno spazio soffuso, silenzioso, ma vivente, soglia di confine tra mondo reale e mondo ctonio e sancisce il distacco dalla dimensione del tempo passato verso la scoperta di una maggiore consapevolezza interiore. L’atmosfera celestiale e meditativa, la presenza del simbolo dell’infinito nel cielo, indirizza verso la comprensione e rivelazione di messaggi di transizione e contatto tra umano e divino. La presenza dei fiori è legata al concetto di purezza dell’anima e del corpo, simbolo di elevazione spirituale che deriva dal fatto che essi affondando le sue radici nel terreno sono in grado di rimanere puri e incontaminati e di prosperare anche in condizioni di avversità. La peculiarità di schiudersi di giorno e chiudersi di notte simboleggia rigenerazione e forza vitale. Questa inquadratura del tempio avvicina l’uomo ad una concezione spirituale più concreta che gli permette di lasciarsi guidare dalla sensibilità artistica che nello spazio sacro immortale la città di Dio sulla terra. L’illusione ottica della prospettiva, l’inquadratura, profila la tensione all’area interrogativa, mentre potenziando notevolmente le campiture di nuances, con un effetto antinaturalistico basato sul compiacimento sensoriale, la sua arte trionfa su strutture e profili attraverso un colore protagonista che sconfina spesso nell’esotico”.
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