Le verità nascoste. Le ombre di Saturno in fumetto
Le ombre di Saturno
"Dal lbro "Le Ombre di Saturno" Max Crivello, ha anche tratto ispirazione per una miniserie a fumetti, cosa quasi obbligatoria dal momento che, oltre al diretto riferimento a "Saturno contro la Terra", i personaggi di spicco del suo romanzo si ispirano direttamente all'immaginario fumettistico che va dagli anni Trenta agli anni Sessanta"...
"UNA STORIA DA LEGGERE CON GLI OCCHI BEN APERTI"
di Paolo Gallinari Presidente dell' ANAFI.
Che cos'è una storia, e perché sentiamo il bisogno di raccontare? Sono state date molte risposte a queste domande, e non è proprio il caso che io vi annoi a morte riportandole. Però è bene sapere che recenti ricerche sul funzionamento del nostro cervello dimostrano come la narrazione di una storia induca il rilascio di endorfine, stimoli insomma i nostri centri del piacere.
Raccontare storie o ascoltarle è dunque parte dei nostri piccoli piaceri quotidiani; poco importa se si tratti di storie vere, cioè del racconto di fatti realmente accaduti, di manipolazione e rielaborazione di fatti veri mischiati con le nostre fantasie, o di pura invenzione distillata dalla nostra immaginazione. Una storia ha il potere di tenerci avvinti al suo svolgimento, per poco o per tanto dipende chiaramente dalla natura, dalla qualità, dagli intrecci del racconto, dallo stile della scrittura... se così non fosse, saremmo tutti romanzieri e novellisti, soggettisti teatrali, librettisti, o sceneggiatori di fumetti.
A questo proposito, mi ha molto colpito una frase di Alessandro Baricco, che al riguardo della sua versione disneyana a fumetti di "Novecento", dice: "Per chi scrive libri credo sia quasi impossibile scrivere bene fumetti. Lì devi essere capace di un'innocenza che chi scrive libri ha ormai smarrito da tempo. E' una specie di tocco, di grazia, che è difficile recuperare, ammesso che tu l'abbia mai avuta". E alla domanda "La letteratura può imparare qualcosa dai fumetti?" risponde: "Più di quanto il fumetto possa imparare dalla letteratura, direi".
Personalmente, ho sempre pensato che i grandi narratori di storie a fumetti devono essere, a parità di livello, molto più colti dei loro colleghi che scrivono libri, o anche copioni di film; devono aver letto di più, imparato di più, visto di più, perché saper coniugare testo, immagine (solitamente disegnata da altri) e contesto in modo da ottenere l'effetto voluto è molto difficile, molto di più di quanto solitamente si creda. Per non parlare poi di coloro che siamo soliti definire "autori completi", cioè che sanno disegnare, scrivere e magari anche colorare la propria storia a fumetti: confesso di nutrire per loro un rispetto ed una ammirazione sconfinata, anche a prescindere dai risultati conseguiti, anche solo per il coraggio dimostrato nel provarci. Mi rendo conto di essere un po' esagerato nell'esternare questo mio sentimento (non tutti coloro che ci provano raggiungono risultati di qualità, come è ovvio), ma è da qui che parto per esprimere la mia ammirazione per il lavoro svolto da Massimo Maria Crivello, detto Max, artista eclettico e dinamico (insegnante, pittore, illustratore, autore di fumetti e sceneggiatore) che si cimenta, con le parole e le immagini, nella non certo semplice impresa di immaginare un seguito dello zavattiniano "Saturno contro la Terra", omaggio e nel contempo rielaborazione dei temi cari allo scrittore luzzarese.
Operazione da far tremare le vene ai polsi a chiunque, che Crivello ha affrontato con grande attenzione a ricostruire temi e toni di un'altra epoca per poi proiettarli verso un futuro a noi ignoto, ma gravido di nubi scure e potenziali catastrofi, così come di straordinarie potenzialità e prospettive progressive, sapendo che la differenza fra due scenari opposti, fra le strade che ad essi portano, potrebbe non essere così evidente...
Dal lbro "Le Ombre di Saturno" Max ha anche tratto ispirazione per una miniserie a fumetti, cosa quasi obbligatoria dal momento che, oltre al diretto riferimento a "Saturno contro la Terra", i personaggi di spicco del suo romanzo si ispirano direttamente all'immaginario fumettistico che va dagli anni Trenta agli anni Sessanta, con richiami neanche troppo velati a Pier Cloruro de' Lambicchi, Amok, Fulmine, Tanks, Atomik, Misterix, qui convocati a nuova vita per lottare, ancora una volta, dalla parte del Bene: quasi una nuova incarnazione, tutta italiana, della League of Extraordinary Gentlemen.
Il secondo aspetto che mi fa simpatizzare per Crivello, e per lo staff che lo sostiene, è che la sua opera intende essere autenticamente antimafia, di nome e di fatto (ricordiamo la miniserie a fumetti "Gli Eccellenti" disegnata dai suoi allievi, dedicata alle vittime della mafia); il che non è semplice, per chi vive e lavora in Sicilia, dove è più facile lasciar perdere che impegnarsi, potrebbe risentirne la salute... E infatti, Max ha dovuto per lungo tempo assentarsi dal suo lavoro e dalla sua autentica passione artistica, dal disegno, dai fumetti, dall'insegnamento, a causa di una grave evento che lo ha lasciato svuotato di gran parte della sua voglia di lottare, oltre che fisicamente privato della capacità e della possibilità di prendere in mano gli strumenti del suo mestiere. Ma siccome una volta imparato a pedalare non si scorda più come si va in bicicletta, Crivello è tornato al suo posto di combattimento, quello dal quale aveva fondato nel 1997 la Scuola Siciliana di Fumetto.
Negli ultimi anni, le Scuole di Fumetto in Italia hanno avuto un eccezionale boom di iscritti, e sono nate come funghi ovunque, strane entità a cavallo tra formazione, gestione d'impresa e passione al di là della prospettiva professionale; va detto che la Scuola Siciliana di Fumetto nel suo periodo di maggiore attività ha offerto, a numerosi giovani svantaggiati ma talentuosi, mini corsi liberi e gratuiti con il Patrocinio della Regione Siciliana, diplomando numerosi allievi, avviandoli alla professione, per impedire la dispersione e la disperazione di tante energie giovani, indirizzandoli verso percorsi scolastici istituzionali.
Perché - e questo è l'ulteriore motivo per sostenere l'iniziativa di Crivello e compagni - il medium fumetto ha delle potenzialità straordinarie sul piano della comunicazione sociale, diventa linguaggio comune e concreto, condiviso e comprensibile laddove altri linguaggi stentano a farsi largo, fondamentale nella semplificazione di concetti complessi e articolati che possono così essere alla portata di tutti, indipendentemente da livello scolastico, di cultura o di esperienza, e può diventare anche fattore importante di socializzazione e solidarietà, specie per le giovani e giovanissime generazioni.
Farei un torto all'autore e a chi lo ha sostenuto, se non citassi, per ultimo ma al solo scopo di evidenziarne il ruolo, OMISSIS ... Non spetta a me presentare l'attività dell'associazione, cosa che farà certamente meglio di chiunque altro chi la rappresenta ufficialmente, ma mi si lasci dire che gli scopi sociali meritori, normalmente perseguiti da qualsiasi organizzazione di solidarietà nel nostro Paese, sicuramente vanno enormemente di più apprezzati laddove si svolgano, come in questo caso, in un ambiente sociale degradato dal malaffare, dalla corruzione, dalla criminalità organizzata. Dove impegnarsi seriamente per perseguire finalità sociali, in favore di soggetti sfavoriti e svantaggiati, non è uno scherzo nè un orpello dopolavoristico.
Per questo, vi suggerisco di leggere questo libro, questo fumetto, con gli occhi ben aperti, per capire meglio, la storia, l’autore, e come è arrivato a raccontarcela; ma soprattutto, per capire meglio la storia che sta dietro a tutto questo. Una storia di civiltà.
Paolo Gallinari
Paolo Gallinari [Presidente dell' ANAFI]
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