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"DIAGRAMMI FACILI"
I fari delle macchine ritornano a casa.
La strada è di quelle con un numero e una sigla.
Questi alberi in fila non li vede nessuno
perché qui la strada è dritta
le macchine passano veloci e non ci si può fermare.
Si arriva da queste parti attraversando un bosco
rimasto per miracolo vivo
tra i solchi profondi di due strade.
Riflessioni che faccio alle sette e un quarto di sera.
Le orme di questo destino non sono di lepre
come mi avevano detto.
Troppo vicine troppo profonde e troppo larghe
per essere di un tempo che scivola via di fretta.
Non resta che addomesticare l'olfatto
per capire da quale parte si dirige il sentiero.
Mi pare più complicato delle certezze
leggere i passi che vanno a nord per alcuni tratti
per poi scomparire nella vegetazione folta.
Che siano i dubbi questo perdere le tracce?
Sono questi i giorni in cui nessuna cosa è vicina
alle nostre braccia?
Riconoscere l'odore della vita a volte
è come indovinare
il profumo della propria donna
con il naso otturato.
Non tutti i passi messi in fila hanno sequenze ritmiche
e non sempre l'armonia delle cose amate
si dispone in cerchio.
Il vento non aiuta
sembra avere bocche sparse.
Si cammina cercando ramoscelli spezzati:
Indizi che possano far ritrovare la strada.
Abbiamo fuochi accesi
giorni di vacanza
auto desiderate
riserve di abiti e vini
risparmi sottovuoto
e cesti per l'immondizia ricolmi di pane
ma cosa possediamo delle attese feroci
dei nostri passi che fanno finta
di non incontrarci per strada
dell'amore che ci lascia sul comodino il biglietto:
"forse torno domani"?
Di questo respirare l'anima e il cuore
abbiamo diagrammi facili da leggere
almeno fino a quando l'inchiostro distribuirà certezze.
Se la palla di vetro si rompesse ora...
Che rumore i silenzi! Appiccicati alle parole.
Proprio non ci insegna nulla questo bosco
messo tra una strada e l'altra.
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