Presentazione in data 4 agosto 1977 dell'Artista Leon Marino
. . che un artista come Ignelzi, dopo alcuni anni di attesa e di ricerche, espone i suoi quadri al pubblico, non è certo da fargli una colpa, ma parlare del suo lavoro senza prima partire da alcune considerazioni di fondo può essere un errore e quindi sviare il significato della sua ricerca pittorica. Una di queste considerazioni può essere che Ignelzi è scenografo, e pertanto bisogna trarre dalla sua formazione culturale i motivi per i quali i suoi quadri sono fatti con fasci di linee segni che danno l'idea di luci da riflettori di scene, il tutto proiettato su un fondo di oro, argento, rame, cristallo, le cui prospettive vanno verso l'infinito, verso l'ignoto. Sono paesaggi, nature morte, figure scheletriche e inumane (appunto ignote) come fantasmi perduti sulle scene della nostra vita. La vita di tutti i giorni che va perdendo il suo valore e diventa diafana sino a scomparire nella totalità della materia e dell’ansia che crea uno stato d'animo triste e difficile, aperto all'angoscia, ma che è anche il momento in cui si rimescolano dolorosamente le nostre impressioni più qualificate, pittoriche e non pittoriche. Così nasce la ragione di fare dell'arte. Imparare a vedere significa accumulare impressioni dare come Ignelzi ha dato, una interpretazione personale e fantastica ai suoi dipinti attraverso una scelta precisa del materiale per realizzare e ottenere un risultato delle sue idee, sulle cose e sull'uomo di oggi, logoro e malsano. Mentre ammettiamo tutto per ipotesi e sempre per ipotesi immaginiamo un mondo la cui sofferenza non ha confini dimenticando ciò che uomo può dare con i suoi pregi forse anche con i suoi difetti, perchè in fondo ad ogni stagione, nei nostri anni più maturi e più sensati. Ognuno col suo essere protagonisti di prima persona, come primo attore, nella nostra avanguardia storica dove nulla si conquista senza sacrificio, tantomeno per chi sceglie di fare dell'arte. Operare in questo campo così ampio e così enigmatico, che non è certo una posizione di comodo, perchè l'arte non dà niente se niente è maturato dentro. E in questo senso è evidente l'impegno di Ignelzi di voler dipingere poche cose note, ma impegnate a coinvolgerci nel suo mondo il quale ha gia maturato un giudizio sulla realtà. Ed è la realtà che molti non vogliono capire, perchè manca la volontà di capire ........ Troia 4 agosto 1977 Leon Marino
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