Critica a cura di " CARLA D'AQUINO MINEO"

CRITICA a cura di "CARLA D'AQUINO MINEO"

L'INCANTO DELLA LUCE NEI DIPINTI DELL'ARTISTA
MARIELLA FLAMMA'




I dipinti dell'artista Mariella Flammà rappresentano il succo trasfigurato
dei suoi paesaggi, tra vedute campestri, scorci di Venezia, antichi borghi
che si aprono alla luce ed all'aria. Diceva Matisse: “La pittura è rapporto”.E spiegava: “Il rapporto è amore”. C'è in questa pittura la capacità di instaurare un rapporto amoroso con le cose, con delicatezza, come se i quadri fossero liriche lontananze. La stessa natura appare nel dipinto filtrata,quindi, riassaporata tra i preziosi valori dei verdi che si integrano con la leggerezza dell'aria di un azzurro terso, che rende limpide e chiare le vedute libere, senza costrizioni. Vi sento il respiro di un'illustre civiltà che nasce dall'Impressionismo francese con accentuazioni classiche, e che si evolve verso un'ambientazione sognante, mentre nelle vedute veneziane, tra i riflessi speculari nell'acqua e nelle prospettive dilatate dalle emozioni interiori, essa diviene quasi metafisica nei silenzi d'animo. Nessuna forzatura, bensì l'attenzione estrema nel cogliere col massimo di sensibilità quel certo
punto luce, quella gradazione esatta di tono, quella tal vibrazione dell'aria nei bagliori della notte.
Questo è, dunque, Impressionismo? Non propriamente. La fenomenicità della visione, tipica di Monet, subisce una sorta di passaggio, attraverso il ricordo che avanza. La differenza non è evidente, ma la fragranza dell'emozione cede il passo alla nostalgia dell'attimo perso. Ecco quindi, i suoi paesaggi con lo sfondo di tramonti accesi in controluce, si aprono a visioni, così limpide, in cui i toni cantano armoniosamente le ocra dorate, gli azzurri celestini,
i verdi variegati della vegetazione, dove la pittura diviene una musica vivaldiana: una melodia tranquilla, in cui le
immagini si illuminano di bianca luce nella conciliazione tra senso ed intelletto, natura e poesia. Mariella Flammà ha il coraggio di misurarsi con i grandi artisti del passato storico della pittura non solo italiana, dal Caravaggio nella ricerca costante della luminosità che si modula sulle forme nella loro integrità a Cèzanne, cogliendo nell'armonia la lezione della pittura come trasfigurazione della luce, come magia dei sensi ed incantamento dell'anima. Ma nel contempo guarda alla natura, cercando da essa gli stimoli visivi come sentimentali, per quel rapporto di cui parlava Matisse. Nella sua splendida pittura si percepisce questa sua esigenza primaria di dialogo con il dato naturale nella sospensione di preziosi attimi. Alla fine, l'illusione e lo straniamento delle realtà ci trasportano verso una dimensione esistenziale dell'autrice, tra eroi e miti del passato,
una dimensione quasi dorata, in cui è bello vivere nei sentimenti
che solo il linguaggio universale dell'arte può trasmettere ad ognuno di noi in un nuovo
sogno.

Carla d'Aquino Mineo

OPERA DI RIFERIMENTO:

Ponte di Rialto Venezia