Recensione di Concetta Antonia Pagano Dedicata all'artista Maria Brillante
Ho scelto di recensire l'opera di Maria Brillante perché, osservandola, riscopro i miei flash di un tempo. Un'immagine densa di ricordi di quando bambina accarezzavo i miei gatti nel cortile di casa mia. In particolare, ricordo un incredibile gatto rosso, simile al mio adorato Nerino, che nascondevo sotto la mia ampia gonna per poterlo accarezzare e dimostrargli il mio tenero affetto di bambina. Lo nascondevo perché papà non amava molto i gatti e tendeva ad allontanarli da me. Esprimo questa piccola parentesi personale perché Maria Brillante, nel riprodurre la sua arte, rievoca, al fruitore, emozioni, sentimenti già espressi. Ricordi di foto, spezzoni di vita quotidiana, nostalgia dei tempi. Maria è una giovane artista del figurativo e ama proporsi con immagini già contemplate nell'espressivita' dell'arte, ma le personalizza con i suoi sentimenti e la sua vena artistica, estendendole in un contesto nuovo ed originale. Un'esplosione di emozioni e di dolcezze nel ricordo dei ricordi di ciascuno di noi. Alice è un patrimonio di tutti, bambini ed adulti. E' la tenera ragazzina di adesso o il passato dei nostri tempi trascorsi. Una delicata fanciulla che seduta sulla panchina di un muretto abbraccia il suo mondo. Attraverso i suoi gatti rivela l'amore che le esplode dentro. Un abbraccio dove il silenzio è l'amore più intenso. Imprime, ancora di più l'immagine, uno straordinario tramonto dal rosso "vivo" quasi ad avallare l'intensità della dolcezza. L'uso del colore si confà a questa immagine di tenerezza. Le cromie sono forti, intense, ma ne rilevo, vicendevolmente, sfumature delicate, un gioco tecnico di campiture ben predisposte. Al contempo stesso piace, puntare il mio occhio, sulla leggiadra schiuma della battigia, una schiuma dai piccoli spruzzi di mare. Cosa vuole rivelarci l'autrice con dei particolari così attenzionati? L'uniformità del colore, nella creazione dell'ambiente espresso, si adegua all'azione. Analizzando ancora di più il dipinto, mi piace pensare che gli occhi socchiusi della protagonista, protesi affettivamente verso i mici sia un attimo di riflessione, un bisogno di comunicazione e di contatto con la purezza. Un estraniarsi da tutto e da tutti per vivere solo un suo momento d'incanto. Vorrei terminare il mio scritto con un piccolo brano della canzone di De Gregori.... ....... Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole Mentre il mondo sta girando senza fretta Irene al quarto piano è lì tranquilla che si guarda nello specchio e accende un'altra sigaretta E Lili Marlene bella più che mai sorride e non ti dice la sua età ma tutto questo Alice non lo sa.....
Dott.ssa Concetta Antonia Pagano
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