Recensione della mostra "OLTRE LO SGUARDO"
Cinzia Baldazzi ha aggiunto 8 nuove foto all'album: OLTRE LO SGUARDO — con Donatella Cali e altre 2 persone presso Museo di Villa Ferrajoli, Albano Laziale.
9 settembre
Quando si affermò la fotografia, i pittori-fotografi Nadar, Stelzner, Pierson, Bayard non smisero di dipingere e disegnare: nella sostanza, cambiò solo l’orizzonte referenziale di rappresentazione allorché, e dove, lo ritennero opportuno.
Il passaggio di consegne tra il ritratto e la fotografia fu rivoluzionario, comunque assolutamente svincolato da qualsiasi obbligo di messaggio personale e pubblico, storico, sociale e metalinguistico, in altre parole espressivo.
Da quasi centocinquanta anni, dunque, chiunque frequenti il mondo dell’arte viaggia lungo un binario ancora privo di una “stazione” risolutiva per quanto concerne le modalità strutturali capaci di garantire un’ineffabile vicinanza alla realtà (oltre il contesto figurativo, riguarda anche il repertorio letterario, pur se in gran parte in ambito di prosa e non poesia).
In tale area procede, innovativo, l’itinerario di Maria Rita Persichetti, autrice della mostra personale “Oltre lo sguardo” inaugurata ieri al Museo Ferrajoli di Albano Laziale: una serie di oli su tela dal sapore lontanamente iperrealista, tra paesaggi marini e interni casalinghi, oggetti e persone, con riproposte di epoche illustri (Michelangelo, Caravaggio, Antonello da Messina) alternati a ritratti a carboncino di amici e familiari.
In una lontana consonanza anche con la pittura futurista, all’epoca considerata “statica”, la Persichetti propone oggi una problematica ben precisa del “momento”, dell’attimo che la fotografia elude o diserta: pur se, come osservava Walter Benjamin nel celebre saggio “Piccola storia della fotografia” del 1931 mettendo in rilievo il processo del montaggio, ciò si pensava in un periodo in cui il cinema era già fiorente, magari però non compreso nel profondo.
In ogni caso, per noi osservatori, rimane sospeso l’antico dilemma da sciogliere. Gli accademici lo sottoponevano agli studenti degli anni Settanta in una maniera inquietante: se, ad esempio, volessi ammirare l’angoscia dell’ “Urlo” di Edvard Munch, dovrei raggiungere la Galleria Nazionale a Oslo, o valutare sufficiente apprezzarlo nelle svariate e fedelissime fotografie disponibili? I due differenti point of view evocano la stessa emozione? Da parte mia, nell’attualità, sarei tentata di sostenere una risposta affermativa alla seconda istanza. Tuttavia ieri ho preferito andare di persona al Museo di Villa Ferrajoli di Albano Laziale, a visitare la personale “Oltre lo sguardo” della pittrice Maria Rita Persichetti, eccellente fotografa.
Chissà come, forse anche perché la critica ha un’anima artistica in parte inconscia, vorrei concludere spezzando con energia una lancia a favore della pittura, riportando alcune considerazioni del grande Benjamin:
”Si confronti la tela su cui viene proiettato il film con la tela su cui si trova il dipinto. Quest’ultimo invita l’osservatore alla contemplazione; di fronte ad esso lo spettatore può abbandonarsi al flusso delle sue associazioni. Di fronte all’immagine filmica non può farlo. Non appena la coglie visivamente, essa è gia modificata. Non può venir fissata”.
Se passate per Albano, la personale della Persichetti vi offrirà innumerevoli immagini fisse da contemplare in piena libertà.
“Oltre lo sguardo”
Mostra personale di Maria Rita Persichetti
Fino al 23 settembre
Museo di Villa Ferrajoli, viale Risorgimento, 3
Albano Laziale (RM)
Cinzia Baldazzi
Maria Rita Persichetti
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Cinzia Baldazzi [Saggista e critico d'Arte]
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