nota critica
La cifra stilistica, rende riconoscibile all'istante una sua opera.Figure prive di orpelli, stilizzate su fondi omogenei, rigore, precisione, simmetrie ed essenziale stilizzazione della forma nel rispetto delle proporzioni, definiscono esseri umani replicanti serializzati, inseriti in anonimi contesti geometrici. Nell'era della stereotipata concezione dell'umanità, l'artista sembra offrire un flusso di coscienza sulla disturbante e umana condizione dell'uomo sottoposto a persistente e sottile censura dell'individualità che trasforma le persone in automi. Gli attori principali delle sue opere studiate, progettate composte in modo estremamente razionale, sono sagome dalle sembianze umane, generalmente di colore nero piatto e dall'aspetto bidimensionale che si muovono nello spazio pittorico attraverso meccanismi chiari e ben definiti nei contorni. Queste presenze dallo sguardo ieratico-assente e dalla "diversa sessualità", sembrano le vittime di un nuovo condizionamento capace di annientare con dolcezza anche l'essenza di noi stessi affinchè tutti finiscano inconsapevolmente negli ingranaggi dei meccanici comportamenti socialmente condivisi. La tomba dei "vivi"
MARCO CAGNOLATI
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