Concorso Provinciale Presepe 1978
Diploma di primo premio
PRESEPE DICEMBRE 1978
MICHELE MONTALTO
Ogni anno per Natale era mia abitudine fare il presepe dando piacere ai miei figli. Questo anno volevo farlo diverso. Era il febbraio 1978 e prendendo i pastorelli in plastica solo quelli che svolgevano un lavoro, li modificavo in modo che quel tipo di lavoro lo facessero in movimento. Faccio un esempio del falegname che pialla un pezzo di legno. Io con il seghetto per traforo gli staccavo le braccia il busto e gliele rimontavo mettendo delle molle e dei fili legati l’un l’altro uscendone dall’interno solo uno, in modo che stessero nella loro posizione iniziale e tirando questo filo il falegname si inclinava ed eseguiva la mossa nel piallare il legno. Con questo modo i pastorelli potevano muoversi in vari modi. Tutto si svolgeva quando io accedevo l’INTERRUTTORE GENERALE che mettevano in funzione due orologi di lavabiancheria uno posizionato sul davanti al di sotto del pianale, l’altro dietro lo sfondo del cielo ma in collegamento tra di loro. Essi mi facevano attivare la Notte e il Giorno. Nello stesso tempo si accendeva anche il registratore con le canzoni Natalizie fin quando si concludeva il ciclo fra la Notte e il Giorno.
Suddivisi la base in tre scene.
Sul lato destro la Preistoria e la nascita di Gesù. Al centro le casette e tutti i pastorelli presso la grotta. A sinistra creai una Città moderna.
Descrizione del presepe.
LA NOTTE.
Davo l’avvio girando la manopola del primo orologio seminascosta, si accendevano le luci a destra sotto il fiume giallo blu e verde, l’acqua finiva in un laghetto e riciclata da una pompa. Si accendevano le luci di tutte le case e le stelle su tutto il cielo circostante tre serie di lucine bianche temporizzate l’uno dalle altre. Dei fulmini ogni tanto oscuravano le stelline questi creati da tre neon temporizzati e distaccati tra loro. Dietro di esse spuntava sulla sinistra un lembo di luna che era sostenuta da una traversa dove all’altra estremità c’era il sole la traversa era fissata al centro nell’asse del secondo orologio che scattando li faceva girare. Che andava alzandosi fino ad arrivare sul lato destro formando 180. Accanto al Lago che formava il fiume cominciava la Preistoria.
Costruii quattro casette su palafitte con piccoli tronchi d’alberi con tetti spioventi legati tra loro. Misi dei rametti messi intrecciati a forma di fuoco e sotto di essi vi inserii una piccola lampadina rossa che faceva accendi e spegni.
Il Peccato Originale. Con un angelo misi la spada in mano e sempre elettronicamente e temporizzato si girava ritmicamente a destra e a sinistra come se volesse cacciare i pastorelli da me denudati (Adamo ed Eva) Nascita del Bambino Gesù, Al momento che la luna arrivava al centro in alto al centro scoccava la mezzanotte. Nella grotta si accendevano le luci si notavano la Madonna San Giuseppe il Bambino Gesù la mucca e l’asinello. Allo stesso istante i re magi si muovevano insieme e distanziati l’uno dagli altri, si fermavano dinanzi la grotta. Sempre nel medesimo momento un Angelo che nascosto in alto scendeva e si fermava un poco sopra la grotta.
Sulla loro sinistra oltre ai pastorelli che si muovevano una chiesetta da me costruita suonava la campana a festa.
Sotto la luna nel cielo in alto si accendeva un triangolo giallo con dentro l’occhio di Dio.
Nella parte centrale fra le due montagne destra e sinistra costruii un’ipotetica autostrada con due gallerie, dove tre macchinine legate ad
ad un nastro rotante percorrevano la strada scendevano nascoste dal sughero e risalivano a ritmo temporizzato. Queste collegavano il paese con la nuova città tramite le due gallerie destra e sinistra.
La Città Moderna. Sopra i monti da sinistra a destra tre tralicci di alta tensione da me costruiti provenienti dalla Centrale Elettrica, con quattro fili davano l’idea che alimentassero con la corrente a tutta la Città. Le luci sia delle case che delle strade erano accese. Le auto sulle due piste erano ferme il semaforo era spento, ma alla stazione ferroviaria anche il trenino non si muoveva.
Trascorreva il tempo e la luna arrivata sul lato opposto dava posto al Sole sorgente.
Piccoli riflettori cominciavano a illuminare il presepe, alcuni luci andavano spegnendosi anche le stelle, al comparir del Sole tutte le luci si spensero.
Il fiume continuava a scendere.
Il semaforo cominciava a funzionare perfettamente una delle macchine con il semaforo verde cominciava a girare mentre quell’atra trovava il rosso ed era ferma.
Il trenino partiva dalla stazione e faceva dei giri passando sotto la galleria dietro la città, quando spuntava il passaggio a livello si abbassava e si rialzava dopo averlo attraversato. Si fermava ad un certo punto e tornava in dietro. Era giorno inoltrato a mezzo giorno quando il Sole era al centro in alto del cielo, sulla parte sinistra dietro la città si vede partire un razzo che va a finire diagonalmente all’angolo superiore del presepe. Questo continua fin quando il sole tramonta.
Tutto è pronto per ricominciare il ciclo.
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