Mostar il Ponte
Lo Stari Most.
19/05/2013 - Mostar il Ponte -
Era il 1993, le milizie croate (HVO) della autoproclamata Repubblica di Herceg Bosna l'avevano preso a cannonate facendone precipitare le pietre nelle acque del fiume Neretva.
Non era un obbiettivo militare, non era un bersaglio strategico. Su quel "bianco arcobaleno di pietra" non poteva passare niente. Era un obbiettivo simbolico, lo Stari Most. I mostarini non lo chiamavano il Vecchi Ponte, ma semplicemente "Il Vecchio" a significare quanto quel monumento rappresentasse l'essenza della città. Era stato costruito nel 1557 e il 1566 dall'architetto turco Hajruddin su commissione del sultano Sulejman il Magnifico. Hajruddin ha usato tecniche orientali ed occidentali. La sua campata unica di 29 metri in blocchi di pietracalcarea. Il Ponte rappresentava un unico complesso monumentale che si saldava alle due rive della Neretva. Erano occorsi dieci anni di lavori. Altrettanti ne sono serviti oggi. La ricostruzione è stata diretta dalla PCU (Project Coordination Unit) organismo che rappresenta la città di Mostar coordinando i lavori diversi attori che hanno partecipato all'opera dal punto di vista tecnico o finanziario (Unesco, la Banca Mondiale, il Governo Bosniaco). Tra i maggiori Paesi donatori l'Italia, la Francia, la Turchia. Turca è stata l'impresa che si è aggiudicata l'appalto dei lavori ( la ER-BU ) mentre il progetto architettonico e quello strutturale sono stati italiani ( la General Engineering società fiorentinadi progettazione rilievi e diagnostica, insieme al Dipartimento di Ingegneria Civile di Firenze ). La tedesca LGA ha realizzato le prove sui materiali, la turco bosniaca Conex le indagini geognostiche, la croata Omega il complesso che circonda il Ponte.
Acrilico su tela cm 50 x 30
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