Piazza Pretoria e la sua fontana a Palermo
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<br>Questa fontana di Piazza Pretoria ha una storia.
<br>La sua commissione è stata richiesta da Don Pedro de Toledo, padre d’Eleonora e suocero di Cosimo I dè Medici Granduca di Toscana agli scultori Francesco Camilliani e Michelangelo Naccherino una fontana per lo splendido giardino del suo palazzo fiorentino. Morto il committente nel 1552, la fontana, grazie alla mediazione di Don Garcia de Toledo, figlio primogenito ed erede di Don Pedro, venne acquistata dal Senato palermitano che pensò di collocarla nella piazza su cui prospetta il Palazzo Pretorio. La cura della ricostruzione fu affidata a Camillo Camilliani, figlio di Francesco che ultimò i suoi interventi nel 1581.
<br>La fontana giunse a Palermo in 644 pezzi: La fontana, nella parte centrale è del tipo” a candelabra “ o ( a Kylix ), secondo la tradizione rinascimentale fiorentina, con pianta ellittica con tre tazze che si susseguono in modo degradante in altezza attorno ad uno stelo, culminante con la figura di Bacco; alla base è stata aggiunta una vasca grande.
<br>Al livello inferiore sono quattro vasche ovali con quattro figure adagiate, personificazioni di fiumi ( Oreto, Papireto, Gabriele, Maredolce ) addossate al bordo esterno della grande pescheria all’interno della quale versano acqua le teste di sei animali fuoriuscenti da nicchie; la pescheria è divisa in quattro settori separate da gradinate, che conducono al circuito superiore, e da balaustre su cui spiccano quattro figure degli dell’Olimpo. Una balaustra recinta il tutto, interrotta da quattro aperture inquadrate da due Erme ciascuna.
<br>L’artista invita alla visione della “ Sezioni in evidenza” al punto 39 da dove si mostra l’evoluzione della sua pittura.
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