Over the field of view
Se il mondo fosse chiaro, l'arte non esisterebbe. Albert Camus, Il mito di Sisifo, 1942
Over the field of view è una mostra bipersonale d’arte contemporanea che vede come protagonisti Katia Dilella e Marco Minotti. Alla pittura metropolitana di Dilella si accostano le figure umane, gli animali e gli elementi naturali di Minotti. Si propone un percorso visivo che ha luogo negli scorci di cui Dilella traccia le linee essenziali, quei luoghi in cui vivono e convivono i soggetti maniacalmente dipinti da Minotti.
Scorci di grandi città, o intimi spazi familiari, sono l’oggetto della pittura di Dilella. Tagli fotografici inconsueti definiscono i campi d’azione e fanno notare che tutti questi ambienti sono privi di esseri umani. L’assenza non è, e non deve essere, percepita come un vuoto, bensì come una mera rappresentazione di spazi nei quali le persone sono state o arriveranno. C’è il passaggio e c’è l’attesa. La realizzazione dell’essere è superflua. Gestualità dinamica, incisiva e sicura, definisce il segno di Dilella. La semplicità di espressione, attraverso pennellate veloci e aree di contorno frastagliate, distingue una pittura virtuosa. Non preciso non significa casuale. La poetica dell’artista è tutt’altro che timida o insicura. Il contenuto è uno solo: trasmettere l’esistenza attraverso la distanza. Il soggetto è l’assenza. L’opposto introduce Marco Minotti. Dal Manga, contornato da forti linee nere, il percorso dell’artista si dirige verso un’iperrealismo minuzioso, quasi ossessivo, in cui la riproduzione di soggetti fotografici, disegnati fedelmente sulla tela, né definisce stile e studio. Di fatto l’iperrealismo deriva dalla pop art e Minotti sembra seguire quest’ombra cominciando dal Manga e giungendo alla più degna riproduzione fotografica. Si distingue per l’ossessione dei dettagli e per la perfezione d’insieme. Colpisce lo spettatore. Chi osserva l’opera riconosce immediatamente l’abilità pittorica, tuttavia, bisogna andare oltre ... e l’artista dimostra di saper sfondare questa destrezza tecnica seguendo temi di attualità e argomenti sociali. I soggetti di Minotti non sono mai inseriti negli spazi, eppure che hanno vissuto il passato, vivono il presente e aspettano il futuro. Presenza umana e percezione dello spazio sono il gioco illusorio del tracciato visivo in cui con Dilella, attraverso i luoghi, si immaginano gli esseri umani e viceversa con Minotti, attraverso i soggetti, si leggono gli spazi.
MARTINA CORBETTA
domenica 28 aprile 2013
Piazza Roma - Seregno - Monza e Brianza - Italy
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