LUIGI ZUCCHERI
Le informazioni biografiche e le citazioni sono tratte dal volume "Luigi Zuccheri (1904 - 1974)", a cura di Giancarlo Pauletto, Ed. Grafiche Lema, Maniago (PN) 1982
GIORGIO DE CHIRICO / Roma, Giugno 1974
Da molti anni conoscevo Luigi Zuccheri e mi ha rattristato la sua prematura scomparsa. Ho sempre stimato Zuccheri come pittore e lo stimavo anche per la sua appassionata ricerca di tutti i segreti della pittura a tempera che è l’origine di tutta la pittura. Sulla tecnica di tale pittura egli ha anche scritto un trattato molto intelligente ed approfondito che io conservo gelosamente. Egli aveva capito che la freschezza e la trasparenza di certi toni e di certe distese di colori si possono ottenere solo con la pittura a tempera e per questo ha dedicato allo studio di tale pittura la sua feconda vita di artista. Lo incontravo sempre a Venezia, durante i miei soggiorni in quella città , e nel suo studio ho passato lunghe ore a parlare con lui di tutti i vantaggi ed i segreti della pittura a tempera. Egli mi parlava delle sue ricette ed in mia presenza stemperava colori con il tuorlo d’uovo, la gomma ed altri ingredienti che egli andava via via sperimentando e perfezionando. Da questo suo continuo studio e da queste sue continue ricerche sono nate tutte quelle creazioni, fresche e vive che si possono ammirare nelle numerose opere che figurano nella sua creazione ed ove appaiono cieli luminosi con orizzonti lontani, prati fioriti, con alberi e piante, farfalle ed uccelli policromi di ogni genere, ed anche rettili ed animali. In un volumetto, che io conservo gelosamente, si possono ammirare tutte queste luminose creazioni di Luigi Zuccheri. Sono sicuro che col passare del tempo, Zuccheri sarà sempre più capito ed ammirato.
ALDO CAMERINO
Venezia, 13 Novembre 1949
Zuccheri & Maestro, vengo dal “Cavallino”dove ho veduto la mostra del Pittore Zuccheri (Luigi). Compagno di Fede (e qui strizzo l’occhio e volto la testa!). Bisogna che le scriva immediatamente per congratularmi. L’altra sera da Pallucchini, m’era già molto piaciuto il suo dipinto. Adesso, affermo e assevero che la bella e aggraziatamente monotna tristezza degl sfondi e la varietà della fauna dei suoi quadri mi attrae molto. E che mi congratuli col Compagno di Fede non è soltanto un dovere politico (!?); ma. E forse di più , soddisfatta consapevolezza del valore di una pittura originale e raffinata: ma non troppo, da dover parere stanca. Bravo, Maestro! Spero di vederla presto e di ripeterle a voce come mi son piaciuti i suoi lavori. Con saluti degli dell’Anarchia Conservatrice ad oltranza. Suo contentissimo Aldo Camerino
FILIPPO DE PISIS / Milano, 1950
Al pittore Luigi Zuccheri da parte di de Pisis.
Caro Signore e Amico,
rallegramenti per la sua mostra. I suoi quadri mi piacciono, non solo perchè amo queste care bestiole, così belle spesso anche di colori, ma per la loro qualità di poesia e di pittura.
Cordialmente Filippo de Pisis
CARLO BETOCCHI
Firenze, 19 Dicembre 1959
Caro de Luca, grazie del bellissimo “Il Bestiario”di Zuccheri: che, se quando scrissi quella poesia sulle rondini (son rondini laziali, fu scritta in una camera che avevo a Valmontone, un’estate di “quasi”vent’anni fa, in alto, sulla piazza davanti al palazzo Doria, poi molto danneggiato dalla guerra), avessi saputo che doveva andare in questo bel libro l’avrei fatta anche più bella. Sono commoventi questi uccelli di Zuccheri, pur nella chiave che Mezio ha perfettamente definito: c’è un lato patetico, ma si sostiene con la ricchezza e l’autenticità che c’è in ciascun animale, soprattutto e soltanto nell’animale... Dunque mille grazie, a lei e all’autore; ed abbia intanto i più cordiali auguri per il Natale e per l’anno nuovo dal suo, anche lusingato d’essere stato scelto tra i poeti del libro, aff.mo Carlo Betocchi
UGO FASOLO / Venezia, 1 Aprile 1964
Egregio Zuccheri,
ho visitato la sua mostra a Milano e quest’ultima a S.Stefano. Ho avuto poi occasione di dire ad amici che il suo mondo poetico espresso in forme pittoriche vere, mi aveva molto colpito e molto ammiravo. E ciò è tanto vero che mi è venuta in mente una poesiola che in questi giorni ho ricopiato. Gliela mando: ho capito il suo mondo e la sua pittura, o meglio la poesia della sua pittura? Comunque è quello, o una parte di quello che vi ho visto: apprezzi la buona intenzione e accetti la mia ammirazione per la sua arte.
Con vivi saluti. Ugo Fasolo
VIRGILIO GUIDI / Venezia, 20 Maggio 1967
Illustre Maestro, ho ricevuto il suo pastello e non le nascondo ce sono rimasto commosso. Lo terrò caro, fra le cose migliori della mia collezione. Le rinnovo inatnto il mio apprezzamento per la sua arte così singolare e contro corrente, sorgivamente poetica. Grazie dunque di cuore e mi creda - con gli auguri più fervidi di buon lavoro - il suo Virgilio Guidi.
Giorgio De chirico / Filippo De Pisis / Carlo Betocchi / Ugo Fasolo / Virgilio Guidi
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