recensione Gaetano Romano
Luigi Caserta introduce nel verde e sotto le ombrose chiome dei giganti silenziosi l’opera Amazzone ,2018, bronzo ,dove il movimento abbozzato dal destriero e la postura eretta di colei che lo cavalca, conferiscono slancio e compostezza formale alla scultura, che si erge rilevante alla nostra vista.La sua rappresentazione plastica racchiude,decisa,l’impronta del classico, da cui proviene il suo icastico e intenso modellato.Non rinuncia al passato e alle radici che sente come continuazione di sè,ma guarda al’orizzonte del presente (si veda l’opera Lockdown).La certezza del passato nella sua formazione non accademica ,ma da autodidatta e spirito libero,vissuta con consapevolezza ma sofferta sotto cenere di brace, a latere della professione medica,deflaga a partire dal 2014,spingendolo verso un furioso corpo a corpo con la materia,quasi ad impadronirsi del tempo volato via per altri cieli.Proficua la sua produzione, con soggetti diversi (volti,busti,figure mitologiche,maternità) e soprattutto l’amata figura femminile in sempre varie declinazioni. Gaetano Romano Critico d’arte In occasione della mostra OrtoArte Reggia di Portici 2020
Gaetano Romano [Critico d'arte]
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