recensione Angelo Calabrese
Recensione alla formella in bronzo “ Caricato della Croce”
Il dolore di Cristo, giusto per eccellenza nelle ore convulse che seguirono al processo farsa, ha aiutato la gente comune , nei giorni di uti, ad accettare e sopportare calvari di ogni sorta e natura. L’artista ha inteso trasferire nell’immaginario la condizione di chi è condannato a sottoporre le sue forze inadeguate ad un enore gravae da trascinare.sulle misere spalle non è imposto solo il patibolo di per sé già pesante,: è tutta intera la croce di cui non si vede la lunghezza celata dalla parete di fondo. La croce nuda è rigorosamente squadrata, secondo un progetto formale che la esige dura, inerte, soma tremenda: supplizio che prelude a quello del tormento in crescendo esiziale. L’ecce homo esposto su quella impalcatura razionalizzata , non avrà più testa per pensare, mani per fare, piedi per andare verso. Sotto la croce era mutus metu, frastornato, ossessionato dagli eventi che lo avevano destinato alla via dolorosa del monte calvo. Resurrexi verrà dopo. Resta il monito: gli uomini che non sanno quello che fanno, continuano a non essere adeguati al privilegio di appartenere all’umano consorzio.
Angelo Calabrese
2018
Angelo Calabrese [critico d'arte]
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