Recensione "Tra cielo e volto"
di Flavia Lepre
[...] leggendo le poesie di Luciano Nota, non ho trovato nessuna delusione, perchè il poeta si rivela sorprendente per l'immediatezza
dei suoi pensieri che, come intime luminose fiammelle, formano una particolare costellazione, meteore scintillanti, che hanno determinato
la nascita di questo nuovo libro, dove si addensano minuscole liriche-fiammelle accese dal poeta per rischiarare l'immancabile buio della vita.
E da queste fiammelle, si sprigiona una strana luce che si muove proprio tra "Cielo e volto", come fosse una specie di piccolo, magico sole,
vivente dentro i pensieri, dentro i ricordi e che quindi non tramonta mai, perchè è il sole dell'anima. Ma nel poeta, c'è anche la rivoluzione
permanente del suo spirito sensibile. L'esperienza febbrile, talora clamorosamente fuori dagli schemi banali, allarga a dismisura le sue
già notevoli possibilità espressive, perchè molto egli attinge dal subconscio e dall'irrazionale, creando così immagini vibranti, suggestive,
spesso sognanti, perchè quella del sognare, per un poeta che è anche psicologo, è la sua massima ricchezza. Eppure, come è facile
notare in questa poetica lettura, malgrado l'immancabile patina del sogno, le minute poesie di Luciano Nota sono profondamente aderenti
alla realtà. Emozioni, passioni, memorie, constatazioni, sicure nostalgie e quasi certi rimpianti esistono, perchè sono il bagaglio che sta sulle
spalle dell'intera umanità, cioè uno sterminato numero di piccoli sconosciuti attori che, giorno dopo giorno, costretti a stare sull'immenso
palcoscenico del mondo, recitano il ruolo assegnato loro dal misterioso volere del destino, senza però averne alcuna preventiva informazione,
per cui spesso la "recita" si presenta difficile, proprio perchè tra "Cielo e volto" (Divino e umano), non si sa che cosa vorrà il domani, cioè il futuro
di cui s'ignora sempre tutto. Con queste poesie, così toccanti ed incisive, dove ogni titolo è sapientemente azzeccato, il poeta trasferisce su ogni
pagina, un'efficace costruzione di versi scolpiti in una sistematica serie di immagini, tutte illustranti formule vitali, quindi relative - oltre che al silenzio -
anche a quello eterno che avviene perchè lo vuole il cielo e deve essere effettuato per legge divina, perchè alla "nascita" deve seguire la " morte".
E tutti noi, elementi mortali di questa " vita-morte", di questo "Cielo e volto", alla fine ne facciamo uno strumento privilegiato dal "pathos", dall'emozionale
che ancora può far presa sul lettore, lasciandolo ammirato e, contemporaneamente, scosso. Ottimo poeta e buon conoscitore delle debolezze
umane, Luciano Nota riesce a produrre un legame conciliatore tra la realtà e la finzione, tra il reale e l'immaginario, tra l'angoscia depressiva
della recita quotidiana e l'appagante riposo tra le braccia morbide del sogno. Un modo come un altro per restare con i piedi piantati sul pianeta
terra, legato a quegli splendidi fili che sono i suoi versi intensi che, anche quando sfiorano la tristezza, sono sempre respiri di vita con effetto
benefico nel grigiore della vita terrena.
Flavia Lepre.
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