L'esclusa

Olio, Tela, 2019

In questo soggetto i toni cromatici scelti, le luci e le ombre vanno oltre il significato denotativo immediato, ma evocano un altro aspetto cognitivo: quello connotativo e simbolico. Il significato al di là del significante. Il puro dato naturalistico/fenomenico vorrebbe essere trasvalutato con accezioni che derivano da un pensiero diventato azione mediante segno e colore. Uno sfondo surreale, totalmente nero, senza la luce è metafora di disagio e di malessere. Le ortensie sono simbolo di amore e bellezza, ma svettando nel buio, antifrasticamente perdono la loro energia, come quando l’adolescente, pur nel pieno del suo vigore, non riesce a trovare l’armonia con sé stesso e con gli altri, per cui nel buio della sua anima si sente rifiutato ed emarginato. L’ortensia rosa, discriminata ed esclusa perché diversa, non trova posto nel gruppo delle ortensie azzurre, come l’essere umano che, temendo di non essere accettato perché privo di autostima, si isola dagli altri e dal mondo reale che lo circonda. In particolare, quando si sente diverso, si ritira sotto false luci, protetto da ombre inconsistenti, talvolta solo virtuali. Si autoesclude per immergersi in mondi finti, artificiali e innaturali e molto pericolosi come quelli della droga, del gioco, dell’alcol senza consapevolezza sulle loro inevitabili dipendenze. E spesso cade a terra come cade una foglia, che, pur essendo ancora verde e vitale, precipita al suolo perché qualcuno o qualcosa l’ha fatta cadere. La verde foglia strappata alla sua realtà è metafora della vita sprecata o distrutta di chi, sentendosi discriminato, si rifugia in farisaici miti adorando ingannevoli simulacri.

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