RITRATTI E FIGURE
Non è certo facile penetrare nel tema d'arte di Lia Pagliari,non è facile poichè la figura intesa coma tale o come ritratto assume un concetto preciso,direi quasi meticoloso,di uno stato d'animo,di un atteggiamento casuale,di una sfumatura significativa.Elementi,questi,che imprimono ad un'opera il crisma della validità ponendo a nudo i lati migliori di un'artista,quelli che finiscono per dar vita ad un soggetto,a renderlo vivo quanto palpitante.indipendentemente dalla struttura somatica di un volto,dalla struttura fisica di un corpo.Il ritratto come la figura in arte diventa un vero e proprio test psicologico,una capacità intuitiva nell'ambito della quale un'azione viene fermata al suo momento opportuno,uno sguardo assume una sua luce propria,un viso un'espressione tipica seppure fugace.Lia Pagliari dimostra tutto questo.Nelle sue opere infatti al tema d'ispirazione subentra quell'azione-vita che anima i soggetti,che li autentica di spontaneità che li fa muovere sulla tela come fossero vivi.Atteggiamenti che non hanno alterazione come certi abbandoni che possono essere rilassamenti da stanchezza o evasioni del pensiero,meditazioni od estasi.Bimbi che incrociano ingenuità e furbizia,dolcezza e serenità.E nel tutto l'armonia di una bellezza idealizzata predomina,come se l'artista si senta trascinatada un sogno calmo quanto appagante,da un impulso quasi magico che la sospinge verso ideali di spiritualità e di vasta poesia. (Vanna Armeni)
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