"Non si può infatti dimenticare il suo, esistenzialmente ed emotivamente epico, ciclo sul pomodoro, in cui compaiono opere come L’Ultimo Pomodoro 1992, Traslazione rossa assoluta o con eccedenza del 1997, Red Translation from Tomato to World e Defected Red Translation del 1999, Red Traslation del 2002, nonché titoli di mostre come Reality Test, Il Pomodoro come fondamento, Tra pomodoro e pomo d’oro, 2004. Io – scrive l’artista in un suo testo - sono ossessionata dalla necessità di trovare una relazione armonica fra le molteplici sembianze con cui la realtà mi appare…Ci ho provato… attraverso un pomodoro…sistematicamente nei giorni pari. Immaginate ad esempio di aprire il frigorifero di casa vostra e di trovarlo completamente vuoto, fatta eccezione per un pomodoro, solo, rosso, tondo, l’ultimo…che sta per diventare il vostro cibo…Non avendo altro da mangiare, tocca proprio a lui, l’ultimo pomodoro: intanto, prima che possa espellerne l’ultima molecola, io divento un po’ lui e lui un po’ me. Una volta defunto, lo vesto di nero. A quel punto mi domando: e se tutto il rosso del mondo fosse sottratto al pomodoro? Mondo ladro! L’idea però mi affascina. Un’idea del cavolo! Perché il pomodoro, come dice la composizione stessa della parola, di rosso non ha neanche l’ombra… "(Viana Conti 2009)