Stefania Zini
L'arte del riuso
La pittrice bolognese, si autodefinisce ‘artigiana’ ma forse il modo più appropriato per determinare il suo operato creativo è quello di denominarla ‘artigiana/artista’.
Da anni, infatti, si cimenta nella sperimentazione di tecniche miste che, nel corso del tempo, l’hanno condotta a perfezionare le proprie qualità creative già piuttosto originali, sin dai primi esordi. La pratica artistico/artigianale di Stefania Zini spazia dall’uso del legno a vari tipi materiali di riciclo, come vetri, sabbie, oggetti tratti dalla natura ma pure materie plastiche e sintetiche di recupero.
La sua elaborazione manuale si rinnova continuamente a servizio di un proprio, personale, linguaggio che si caratterizza per essere sintetico ed essenziale, nell’ esprimere l’idea ‘dentro’ l’oggetto stesso che realizza con fervida creatività.
In questa sua essenzialità (che è sinonimo di una continua ricerca di semplificazione), in questa sua tendenza all’ astrattismo e in quel suo, sostanziale, approfondimento dei valori universali di geometrie e simboli, si interseca un primario bisogno di esprimere concetti di preservazione della vita e salvaguardia dell’ambiente naturale
“Le tematiche, la poetica e i materiali utilizzati sono oggi principalmente ispirati, direttamente o indirettamente, dal e al mondo naturale attraverso paesaggi mediterranei, figure di animali, sassi, assemblaggi di materiali di risulta o di recupero e tanto altro.” (Stefania Zini)
Anna Rita Delucca, maggio 2017
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