"Seme in camicia" è l'opera di Borozan per EXPO Milano 2015
opera ispirata al concetto di cibo come nutrimento del corpo e dell'anima
"Seme in camicia" è l'opera di Borozan per EXPO Milano 2015
Incessante prosegue il percorso artistico del maestro Igor Borozan che, dopo HD LOVE 2015, una raccolta di opere di grande formato esposte presso la Galleria dell'Accademia di Belle Arti di Terni, dedica ora un'opera all'Italia, sua terra di origine, e lo fa in grande presentandola in occasione dell'Expo internazionale di Milano 2015. Una carriera artistica trasversale che spazia dalla pittura, alla ceramica, dall'incisione all'art performance e lo fa in grande stile.
“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al centro della manifestazione. Grande fermento e attesa per l’inaugurazione di Expo Milano 2015 che si terrà dal primo maggio fino al 31 ottobre prossimi. L’inaugurazione di Expo Milano 2015 è alle porte ed Expo Gate si uniforma al tema dell’Esposizione Universale dedicando il suo palinsesto artistico, intitolato Culture Food, ai valori culturali e simbolici del cibo come nutrimento del corpo e dell’anima attraverso i linguaggi della letteratura, del cinema, delle arti visive e della musica.
Il tema proposto per l' Expo in Italia è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli ogm. L'opera di Borozan si contestualizza perfettamente e vuole sottolineare il concetto di cibo inteso come condivisione, famiglia, amore, nutrimento primo per la vita. L'opera è un'installazione raffigurante due figure, realizzate con tela di lino materiale povero, naturale, grezzo, ruvido. Una sorta di "scultura temporanea" uomo/donna, pilastri della famiglia, uomo/donna come contenitori di vari tipi di semi, come i corpi delle mummie di antiche civiltà dove sono stati ritrovati i semi di vari frutti rimasti conservati perfettamente nei loro ventri. Borozan inserisce queste due figure tra cocchi, limoni, cedri, melograni, mais, tutti rigorosamente disidratati dal tempo. Colori bruciati, caldi, intensi si mescolano, fragranze antiche che si fondono dando vita ad una performance dai toni carichi di energia. L'energia generata dalla terra, grembo caldo e fecondo del seme. Una gigantesca "natura morta" che riporta la memoria alla famosa canestra di frutta di Caravaggio. Dove il realismo è soltanto apparente, poiché sono rappresentati insieme frutti di stagioni diverse e, nell'installazione di Borozan, di Paesi diversi. La frutta diventa la protagonista del quadro e acquista un significato ambiguo: all'apparenza fresca e fragrante ma, facendo attenzione, comincia in realtà a marcire, a rinsecchirsi.
www.igorbozaborozan.eu
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