Xformarsi a Scuola
Progetto di teatro in educazione vincitore del bando Per Chi crea
Il progetto Xformarsi a scuola ha vinto il bando nazionale Per chi crea, promosso da SIAE e MIBAC – Ministero dei beni e delle attività culturali, per sostenere la creatività e la promozione culturale dei giovani. Sono state moltissime le domande presentate per la sezione Formazione e promozione teatrale nelle scuole, e solo i migliori 19 progetti in tutta Italia sono stati finanziati con un contributo di circa 25.000 € a totale copertura delle attività del progetto. Capofila è la Scuola secondaria di primo grado Andrea Guardi di Piombino, con la partnership di Fondazione Toscana Spettacolo e Comune di Piombino; un progetto nato dalla stretta collaborazione maturata negli anni tra Fondazione Toscana Spettacolo e la Scuola Secondaria di primo grado Andrea Guardi. In un momento difficilissimo in particolare per i giovani e le giovani, Xformarsi a scuola ha realizzato 142 ore di formazione teatrale gratuita a scuola, ed ha visto la partecipazione di oltre 300 ragazzi e ragazzi delle classi prime e seconde delle tre sedi della Scuola Guardi. Il bando per la formazione teatrale è stato vinto da Elisa Cecilia Langone, attrice e formatrice teatrale, con una lunghissima esperienza di palcoscenico professionale e di formazione per Teatri Stabili, Enti e Scuole. Hanno collaborato al progetto anche due importantissimi nomi del Teatro ragazzi e del teatro in educazione, Fabrizio Cassanelli e Letizia Pardi. Purtroppo, vista l’emergenza pandemica, non è stato possibile realizzare la parte del progetto relativa all’esplorazione della visione di spettacoli teatrali, con gite in vari teatri della Toscana, incontri con le compagnie, visite guidate dei teatri e formazione del pubblico con il collaboratore di Fondazione Toscana Spettacolo Jonathan Retico. Ma questo non ha certo sminuito la portata del progetto, animato da ragazzi e ragazze pieni di determinazione, maturità, talento e voglia di mettersi in gioco con il teatro per iniziare a ricostruirsi spazi di normalità. Fare teatro di qualità in educazione è stimolare la creatività e l’immaginazione, creare un ambiente accogliente, libero da giudizi e stereotipi, in cui ricercare collettivamente, ascoltare ed ascoltarsi, capirsi attraverso l’altro, educare alla critica, al cambiamento, alle sensibilità, alla complessità, mettendo al centro i corpi, le emozioni e le relazioni. Fare e vedere teatro a scuola è una fondamentale prospettiva pedagogica. Ma cosa è stato fare teatro per chi ha partecipato? Edoardo Sieno ha detto che “il teatro manda via le cose brutte della vita, ti porta in un’altra vita, più bella”, mentre Martina Carta, al termine di un esercizio, ha detto “era come se io fossi dentro di lei, e lei dentro di me”. I ragazzi e le ragazze, al termine del percorso, hanno condiviso delle riflessioni intense ed emozionanti, che meriterebbero di comparire nei libri sul teatro in educazione. Queste riflessioni sono state raccolte in un video ed in un ebook, disponibili sul sito della Scuola e di Fondazione Toscana Spettacolo. Abbiamo poi chiesto di completare la frase “Fare teatro è come...” con una similitudine. Queste sono alcune delle risposte. Per Costanza Allori “Fare teatro è come stare in cucina, un luogo dove tutto può succedere”, per Sofia Tani “Fare teatro è come un libro aperto in cui possono succedere dei fatti all’improvviso”, per Edoardo Sieno “Fare teatro è come andare all’acquapark”, per Alice Sainati “Fare teatro è come mettersi nei panni degli altri e non pensare solo a se stessi”, per Aurora Stacchini “Fare teatro è come uscire con gli amici, hai modo di divertirti con i professori, con i compagni, e conoscere un altro pezzettino della scuola”, per Romina Schiavone “Fare teatro è come andare ad una festa di compleanno”, per Anna Andolfo “Fare teatro è come essere al settimo cielo e liberarsi”, per Ginevra Cianchetta “Fare teatro è come fare uno scherzo telefonico”, per Emanuele Lunaj “Fare teatro è come fare qualcosa che ti fa conoscere meglio i tuoi compagni”, per Umi Diaw “Fare teatro è come avere una bella esperienza che non hai mai avuto prima”, per Jacopo Ceccarelli “Fare teatro è come avere un amico che ti fa sempre sorridere”, per Giulia Bitca “Fare teatro è come fare un viaggio per conoscere nuove persone e fare nuove esperienze”, per Liri Brahimi “Fare teatro è come ascoltare la musica; la musica è bella, teatro è bello quanto la musica, ma anche di più”, per Manuel Balestracci “Fare teatro è come fare le spie, perché le spie interpretano molto le persone per non farsi trovare”, per Saidul Hossain “Fare teatro è come liberarsi da cose brutte e divertirsi, fare nuove amicizie e mangiare sempre patatine di nascosto”, per Viola Torriti “Fare teatro è come entrare in un nuovo mondo ed esprimere ciò che sei senza aver paura”, per Woulimata Diagne “Fare teatro è come scoprire un mondo nuovo”, per Tommaso Mencarelli “Fare teatro è come una barzelletta”, per Vittoria Cambi “Fare teatro è come mangiare le lasagne delle nonne”, per Matias Crudeli “Fare teatro è come andare al parco giochi”, per Nicola Fascetti “Fare teatro è come essere un gruppo di navigatori su un mare in tempesta, ognuno è legato agli altri e dobbiamo fidarci gli uni degli altri. Solo così puoi sopravvivere alla scena” Le attività del progetto si sono concluse il 30 giugno, ma buona parte dei partecipanti ha proseguito il laboratorio teatrale nel mese di luglio con il Piano Estate e proseguirà anche il prossimo anno scolastico a fare teatro gratuitamente a scuola. Sperando anche di tornare a vedere spettacoli teatrali al più presto.
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