“Per gesti di passione” personale di pittura di Irene Dipré a cura di Carlo Franza.
A proposito della giovane arte di Irene Dipré mi sovviene quanto il collega Achille Bonito Oliva ha asserito trovandomi concorde, in quanto già da tempo percorriamo questa strada, e cioè che il futuro dell’arte sembra ritrovarsi nell’ecologia dell’individuo, nel recupero della poesia delle piccole cose. È una sorta di new decadence che si annuncia gravida di promesse, basterebbe osservare anche in campo internazionale Katharina Sieverding e Jimmy Durham. Ebbene, le opere di Irene Dipré sono un modo per farsi leggere fra le impertinenze dell’urbano. Con le immagini reali del volto degli alfabeti, l’immaginario sentimentale ed erotico, i ricordi e le dissonanze, gli sguardi di turno, la verità e il mistero, l’ottica dei colori che aiuta la vanità dell’immaginazione, i tic veniali emessi dalla fantasia e dall’istinto, e infine il visto del tempo, tutto lascia supporre come l’Irene Dipré abbia compreso non solo il problema del “vedere” quanto “quella siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude” per dirla con Leopardi. Del dipingere della Dipré se ne sentirà parlare, eccome, perché non ha i raggi della stanchezza, e la sua pittura fatta per l’appunto di occasioni senza fiction, piccole cose, urti e allusioni, curiosità e fiabe, tristezza del quotidiano, si affaccia a un perfetto e sottilissimo specchio. Ogni opera è una pagina dove Irene rivisita e scrive a colori l’aria del nostro tempo, la stessa che spesso, molti, registrano a vuoto, non avvertendone i germogli, come oscuro poema della solitudine. Carlo Franza (Master Beni Culturali IED Milano) (Per la mostra “Per gesti di passione” 5 luglio-12 settembre 2008 presso il Centrale-ristotheatre, via Celsa 6, Roma).
Prof. Carlo Franza [Critico d'arte]
Hai bisogno di informazioni?
Vuoi chiedere maggiori informazioni? Lasciami un messaggio, risponderò al più presto