Irene Dipré: Levità ed ironia, ma anche denuncia, impegno morale e sociologico di Lucio Del Gobbo.
Scelte estetiche e di linguaggio non hanno distratto la giovane artista Irene Dipré dall’esigenza di un impegno anche morale e sociologico: nella sua pittura convivono levità poetica e pensiero, con una latitudine di accenti che dall’ironia passa alla denuncia e a momenti di riflessione grave, di spessore esistenziale. A questo assunto l’artista ottempera non tralasciando i minimi sussulti, le piccole emozioni della quotidianità, ed è questa una disponibilità che rende comunque prensile e appassionata la sua ricerca. Una positività cui l’idealismo dell’età affida quasi spontaneamente un immaginario ricco di colori e di forme. Ne deriva una sperimentazione iconica che nulla esclude e che tende ad immettere la pittura, almeno quella realizzata in proprio, in una sfera espressiva totale, votata all’autosufficienza. I modelli non sono tratti dalla natura ma dalla natura che vive, e non soltanto in riferimento al lato estetico o biologico di essa, ma con l’ag-giunta del “racconto” che l’uomo compone al suo interno. Inflessioni culturali e di ambiente sfiorano così la cronaca tentando di ordinare una storia, quella dell’uomo contemporaneo e dell’artista destinato, o costretto, ad assecondare e descrive-re le mode ed i modi della contemporaneità, con le sue ansie e, spesso, con i suoi paradossi. Lucio Del Gobbo (in Pag. 34 rivista “Punto a capo, fatti e personaggi del nostro territorio” Alfabetica Edizioni numero di Febbraio 2009 n.1 Anno V)
Prof. Lucio del Gobbo [Critico d'arte]
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