Plastic Blitz - No Wast Yes Art
Iniziativa artistica dedicata al tema dei rifiuti spiaggiati con opere realizzate dal recupero e riuso dei materiali di scarto. La mostra itinerante “NO WASTE, YES ART”, organizzata dalle associazioni INTERPOLIS e MAREVIVO sotto il patrocinio dei Comuni di Ladispoli e Cerveteri e di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, con l’arte contemporanea schierata in prima linea per la conservazione del patrimonio naturalistico accanto alle istituzioni intervenute, malgrado le avverse condizioni atmosferiche. Ringraziamenti particolari e doverosi al dirigente del Servizio Aree Protette della Città Metropolitana di Roma Angelo Mari e al responsabile della Riserva della Palude di Torre Flavia Corrado Battisti, al Sindaco del Comune di Cerveteri Alessio Pascucci e all’omonimo Assessore alle Politiche Ambientali Elena Gubetti, al vice sindaco del Comune di Ladispoli Pierpaolo Peretta accompagnato dal delegato al servizio idrico Filippo Moretti. Ma a rendere indimenticabile questa esperienza itinerante sono stati gli artisti con opere in grado di catturare ed incantare lo sguardo degli spettatori, con visioni poetiche alternate ad immagini di denuncia ambientale con forte impatto emozionale. Primi fra tutti, gli alunni della II B dell’Istituto scolastico Marchiafava di Maccarese con l’opera un “Mare di stracci”, che esprime un messaggio di bellezza ed amore per i nostri tesori naturalistici ed invita a non disperdere quanto considerato scarto per conferirgli nuova vita aiutandoci, i giovani creativi, a correggere quel difetto di percezione che porta a rifiutare anziché recuperare. Presenza di eccellenza è quella di Nadia Cesarini, artista poliedrica capace di conquistare in breve tempo i maggiori palcoscenici dell’arte contemporanea e meritarsi una partecipazione da protagonista al World Wide Art Show di New York, il prossimo maggio, che espone un trittico pittorico, “L’indifferenza – la via della distruzione”, e un’opera singola “La speranza”. Una rappresentazione dal tono teatrale imperniata su due registri compositivi, speculari all’interno della logica del montaggio parallelo dove la virulenza del pigmento sembra corrispondere a quella usata dall’uomo contro la Terra, insensibile e preoccupato solamente di soddisfare i propri bisogni consumistici, prigioniero del meccanismo affabulatorio e perverso della pubblicità adottato dalle lobbies del profitto, e da certa politica, per lobotomizzare le coscienze e soffocare il pensiero critico affinché si possa continuare a diffondere inquinamento e morte nel mondo. Questa visione apocalittica è bilanciata dalla “Speranza” nell’uomo nuovo capace di rigenerarsi dal grembo materno di Madre Terra, personificata nella conchiglia che simboleggia anche il movimento e la trasformazione in armonia con le energie universali. Sullo stesso filone si collocano le opere di Gianluca Taranto e Daniele Bartocci, diverse nella tecnica esecutoria ma simili nell’ampliare il raggio d’indagine sulla tematica dell’inquinamento. Similmente a Nadia, pure Gianluca concepisce l’opera come uno spazio teatrale, di ispirazione beckettiana, nel quale far interagire i suoi personaggi, reali ed immaginari, all’interno di una cornice figurativa e narrativa sapientemente costruita attraverso la manipolazione degli stilemi Pop, combinati all’utilizzo di mezzi espressivi eterogenei e trasversali, tra cui elementi proprio del linguaggio digitale quali il qr code per la visione di contenuti interattivi associati alle immagini. Il risultato è un affresco contemporaneo con immagini e parole sovrapposte a dare l’impressione che l’ispettore Callaghan, emblema di una giustizia implacabile ma effimera ed irreale, insegua realmente Matteo Messina Denaro, impersonificazione del Male che muta senza arrestarsi, mentre nella società dell’apparire il World Wide Web ingloba gli abusi ambientali compiuti dalla malavita organizzata, e dalle multinazionali del petrolio, e valuta la morte di Mauro Rostagno e di Ilaria Alpi tramite il congegno delle visualizzazioni per omologarle nell’indifferenza dell’agire. D’impianto surrealista “The Natural Smoke” di Daniele Bartocci, vede palazzi improbabili trasformarsi in giganti bottiglie di candeggina dalle quali si eleva una schiuma inquinante che avviluppa il mare rovesciato nel cielo, per effetto dei cambiamenti climatici. Artista versatile e di grande talento, Alessia Ziccardi lavora per il recupero del benessere psicofisico nella sfera emotiva, affettiva e relazionale attraverso la manualità e la creatività. La sua opera, “Africa”, s’integra perfettamente nell’Oasi, una “creatura lunare e solare allo stesso tempo, sempre rivolta con lo sguardo rivolto al cielo seppur mantenendosi radicata alla Terra, solida Madre”. Diceva Beryl Markham “È l’ultimo vestigio di un mondo morto o la culla di uno nuovo e lucente”. Un altro illustre ospite è Piergiorgio Maiorini con le sue mutazioni di materia e materiali riconducibili al proprio vissuto personale . Sculture realizzate con i legni restituiti dal mare che prendono corpo e raccontano di emozioni, ricordi e desideri all’interno di un’inedita spazialità attraverso cui l’artista ricompone il rapporto uomo-ambiente dentro una visione incantata animata dall’apparente contrapposizione tra la materia via del del legno, che spinge ed avanza per mostrarsi, e la materia inerme, la freddezza dei pezzi in metallo, ricavati dal recupero di congegni meccanici abbandonati e non più utilizzati, con gli scarti che acquistano dignità in questa conversione artistica per trasfigurarsi in poesia scolpita e liberata. Chicca A. Savino, talentuosa ed eclettica artista romana offre una chiave di lettura positiva all’inciviltà umana con “La soluzione”; quattro quadrati colorati con sopra riprodotte, per ognuno, quattro effige di scimmia scelte come novelle Caronte per condurre lo spettatore nel percorso espositivo. Le scimmie guidate dall’ironia dissacrante dell’artista, dopo il primo momento di smarrimento procurato dai pesci di plastica e dall’antro della balena di Pinocchio riempita di rifiuti, reagiscono e trovano, appunto, la soluzione nella creativa unita all’osservazione del bello immersi nella Natura. La bolognese Stefani Zini, artista valente e garbata, con le sue composizioni tratte dalle serie “Puranatura” e “Spurianatura”, cerca una mediazione conciliatoria tra l’esaltazione della bellezza dei paesaggi naturali mediterranei, opera del Creato, e la mancanza di rispetto individuale per la quale ammonisce il pubblico ad attuare comportamenti virtuosi orientati a ridurre i rifiuti, convertendoli in risorse da riutilizzare. Nik Spanò è un artista dalla forte sensibilità ambientalista ed attento ai rischi per la salute derivanti dalla microplastiche. “Fonte Alterata” rappresenta una denuncia vivida perché non solo il cibo è alterato eppure l’acqua potabile è contaminata dal marine litter, con inevitabili danni per l’apparato digerente dell’uomo e delle specie animali. Beviamo acqua alterata e mangiamo pesci di plastica. “In posa plastica”, di Laura Laurini, è una metafora dei nostri stili di vita disinteressati ai processi produttivi invasivi e non attenti alle scelte alimentari etiche, colpevoli della sovrapproduzione di imballaggi e della compromissione dell’ecosistema marino. Esige un’inversione di rotta per assicurare un futuro migliore ai nostri figli, questo il monito lanciato con “C’era una volta” da Anna Maria Conforti e Livia Musmeci, due architette con il pallino dell’arte e del riciclo. La favola è un percorso allegorico di immedesimazione per il pubblico chiamato ad assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla politica degli sprechi, talmente radicata nel modus vivendi da distruggere financhè i sogni. Monica Di Folco, adotta uno schema compositivo interrotto dalla diagonale a formare quattro riquadri con scene desunte dalla cronaca e dal web. La tecnica iperrealistica che caratterizza lo stile di Monica appare mediata dalla volontà di inserire una vena poetica alla rappresentazione, che nulla toglie alla precisione e realismo del tratto e all’acutezza dello sguardo, anzi ne valorizza le abilità pittoriche e lascia trasparire l’adesione e partecipazione alle vicissitudini dello splendido patrimonio naturalistico del comprensorio.
domenica 5 novembre 2017
Monumento Naturale Palude di Torre Flavia - Roma - Roma - Italy
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