Maternità è una serie di 5 opere sugli aspetti brutali del parto, della fecondazione, della perdita ma anche sul parallelo tra la nascita e il concepimento di un figlio e quello di un’opera d’arte. Il dolore collettivo, narrato nella produzione precedente, diventa autocentrato, con una forte presenza dell’artista, e universale, reso corale dallo sguardo dello spettatore. Il protagonista è il corpo. Sono dipinte con sangue mestruale: si teatralizza, così, la fecondità come capacità di procreare e la fertilità come capacità di generare. Qui si ribadisce la presenza al cospetto del proprio sangue mestruale. E’ il sangue che rende il corpo presenza. La commistione tra l’opera e l’ autore è completa: il corpo e il sangue dell’autore sono stati immolati sull’altare dell’arte.