Natura Viva
omaggio agli animali poco visibili e poco amati
Nell’estate torrida dell’anno scorso un pesce rosso affiorò sull’acqua dello stagno, senza vita. Non aveva resistito al calore? Era semplicemente invecchiato e morto per debolezza, che può capitare anche ai pesci? Era bello quando lo recuperai e posi su un fondo solido, rossiccio il suo tessuto di scaglie, i suoi occhi mi fissavano. Meritava un ritratto prima di seppellirlo. Così ebbe inizio la storia degli animaletti, che continuavano ad incrociarmi. Una volta un uccello che urtò la finestra e, ancora vivo, cadde per terra pietrificato per lo choc prima di decollare nuovamente. Poi una lucertola che zigzagando si nascose sotto la pedana. Va chiarito che a due passi da casa mia inizia il bosco, quasi un parco attraversato da tanti sentieri. Eppure parecchie piccole creature si smarriscono e si avvicinano alle case. Questi contatti con la natura nei dintorni di casa mia fu preceduto da incontri con artisti di natura morta nel tardo barocco e nel rinascimento. Gli animali sempre ebbero un ruolo importante, spesso drappeggiati come carne preparata per i piatti. Tuttora non è niente di indecente abbinare animali morti con piatti preparati per il pranzo. La natura morta della cucina era ed è un pezzo di storia sociale, mai sola decorazione graziosa. Esprime opulenza e gioia, ricchezza e povertà, snaturatezza e modestia abbondanza e scarsità. Come si presenta uno spaccato di questo tipo di cucina nel presente? È questo l’interrogativo di fondo delle mie ricerche. Tanti incontri con piccole creature, vive o morte, incontri effimeri o ripetitivi, furono il mio oggetto di studio. Questo lavoro fotografico nasce dalla preoccupazione per tutti gli esseri senzienti, per gli animali che nella nostra cultura e storia riteniamo inferiori. Il nostro atteggiamento verso gli animali è frutto di un antropocentrismo, un senso di superiorità della specie umana, già espressa nella Bibbia, quando Dio dice il suo DOMINIUM TERRAE: Dopo la creazione del mondo Dio disse all’uomo: «Date vita ad altri uomini e popolate la terra; sottomettete a voi la terra e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che popola la terra» (Gen. 1,28). Noi, intanto, questo “compito” l’abbiamo espletato perfino troppo bene e abbiamo ampiamente condizionato e stravolto l’ambiente, la natura, gli animali. Un atteggiamento con effetti che oggi sono sotto gli occhi di tutti e più drammatici che mai. Lo vediamo nel rapido declino della biodiversità, nel disastro degli allevamenti di massa, nei mari riempiti di plastica, rifiuti e sostanze velenose, che rubano agli animali acquatici l’ambiente di vita. Riscoprire l’incantesimo della natura in ogni suo risvolto, la vita e la morte, animaletti non prominenti, non usati dall’uomo né come prodotto alimentare, né come compagno di vita, significa vedere ogni specie con il suo valore intrinseco, come essere senziente, parte della natura come noi stessi. Hanna Battisti
venerdì 11 giugno 2021
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