Solitude and Multitude, the individual, the night and the city – A60 Contemporary Art Space / Milano
SOLITUDE AND MULTITUDE THE INDIVIDUAL THE NIGHT AND THE CITY a cura di / curated by Emanuele Gregolin Pengpeng Wang
Opening mercoledì 9 dicembre ore 18 Alessandro D’Aquila Alexandr Sokolov Bainian Lu Bing Zheng Bruno Martini Daini Liu Fan Yang Fangsuo Lin Feng Gao Fusheng Bao Giandante X Giulia Piacci Jean Sanfourche Jiangliu Du Jiaoyang Li Kelly Huang Qipeng Deng Root Yarden Sebastian De Gobbis Wenting Ou Xue Chen Yiting Xie Zhangliang Shua A60 Contemporary Art Space Milano, rinnova i temi legati alla sua proposta espositiva alla quale aderiscono artisti nuovi, provenienti sempre da diversi Paesi sempre in contatto con artisti desiderosi di confrontarsi e condividere il loro pensiero e lavoro. Tutto ciò appare ancora più prezioso ed unico in rapporto al momento drammatico che stiamo vivendo a causa della pandemia globale che ha sconvolto l’intero pianeta. Il tema proposto in occasione della nuova esposizione si impone per la sua urgente attualità: “Solitudine, moltitudine, l’uomo e la città” rapporto fra l’uomo e la città ha trovato rappresentazioni molteplici nel corso della storia, arrivando però, a partire dal XIX secolo ad una nuova frontiera in cui la modernità, portatrice di nuove strutture, forme e concetti ha anche prodotto condizioni di forte disagio che l’arte ha denunciato. Oggi, tutto ciò, risulta ancora più esasperato anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie che, se da una parte hanno “agevolato” la comunicazione e la mobilità, dall’altra, hanno anche creato una condizione di virtualità, portatrice di una forte incomunicabilità. Le opere degli artisti contemporanei da noi alcuni artisti del ‘900 che dialogano con il mondo contemporaneo. Sarà dunque interessante osservare i differenti lavori presenti in occasione dell’esposizione da noi organizzata che sottolineano insistentemente il rapporto fra l’uomo e lo spazio, fra l’uomo e la città, fra l’uomo e l’architettura, nell’oggi. Emblematica esistenziale-espressiva che appare in alcune opere non solo di oggi ma anche di ieri: a tal proposito ci interessa sottolineare il valore espressivo testimoniato da due opere su carta realizzate da artisti del ‘900, opposte fra loro ma testimoniali. Del grande maestro Giandante. X (1899-1984), autore emblematico, vulcanico, combattente, del ‘900 italiano (fu pittore, scultore, architetto e scrittore) sempre in relazione con la ricerca europea, colpisce un piccolissimo disegno del 1941 realizzato in un campo di reclusione francese: la ridotta dimensione non tradisce la tensione che esiste in questa opera in cui la sagoma di un uomo si impone su di una composizione architettonica che costruisce lo sfondo. È questo un piccolo capolavoro che racconta in pochi centimetri le tensioni del ‘900 con una espressività densa e delicatissima. In ultimo, dedichiamo spazio ad una opera su carta di un artista che ha lavorato molto a Venezia: Bruno Martini. Nato nel 1911 e scomparso nel 1979, ha lavorato con una poetica molto vicina a quella del grande Filippo De Pisis, autore di delicatissime opere che ritraggono l’amata Venezia e qui, nella nostra esposizione possiamo gustare una veduta di piazza San Marco, nota in tutto il mondo, resa da Martini con veloce tratto, poesia e uomini che appaiono comparse evanescenti che nella storia rinnovano la loro breve esistenza. Emanuele Gregolin / Pengpeng Wang
domenica 7 novembre 2021
Via Aosta 17 - Milano - Milano - Italy
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