Quando il talento artistico è qualcosa di assolutamente innato e viscerale che nasce dal nostro mondo interiore; qualcosa di totalmente soggettivo che ci lascia esprimere e donare la passione e l’individualità attraverso chi opera e crea con stile, ingegno, con suprema creatività. Parlare di uno stile, nel tentativo di classificare questo talento, risulta del tutto riduttivo e limitante in quanto il personaggio in questione, non abbraccia una direzione unilaterale ma nella sua poliedricità pittorica, cerca di presentare attraverso le sue creazioni, una ricchezza di universi, svariati, eterogenei tra loro, spesso ma non esclusivamente, ispirati ai tratti più salienti del suo percorso di vita. Tutto ruota attorno alla fertile realizzazione di innovative e calde rappresentazioni pittoriche ispirate a tratti di vita. Il fine gioco della provocazione è un tratto che contraddistingue l’estro dell’artista che ha fatto della pittura la sua espressione totale. Una poetica visionaria ironica, un’energia vitale che trova nei colori accesissimi quasi infuocati la sua cifra stilistica, e soprattutto la volontà di assimilare l’uomo alla natura, di cogliere dell’uomo la sua essenza pastorale e bucolica. Ne viene fuori una sorta di “teatro” della natura, dove vanno in scena figure umane avvolte nel turbinio di colori accesi, creature ciclopiche ma mai minacciose, immerse in una dimensione pastorale intrisa di mistero e magia. Scene dal sapore arcaico, travolte da istinti primordiali, dove un’atmosfera pagana lascia emergere tutta la forza sessuale dell’essere umano. Gradualmente, decennio dopo decennio, avanzano le figure titaniche, fatte di monumentalità ieratica ed esuberante, fino ad approdare ad una figurazione interiorizzata ancora più sottilmente simbolica, figlia d’una ricerca intima ed esistenziale dell’essere umano.
Marra Salvatore
salvatore marra [giornalista]
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