La via del cigno

bleaching, cotone, 2021

Rappresentato come simbolo di grazia e di amore eterno, il cigno sa mostrare anche il suo lato primitivo e rettile. Qui la costellazione del cigno fa da ponte, o congiunzione, fra le due forme dell’amore opposte nascoste fra le fronde. Sulla sinistra il Quetzacoatlus, dinosauro che prende il nome dal già duale dio azteco (serpente piumato, quindi terreno ma anche del cielo) simbolo di morte e resurrezione, rappresenta l’amore passionale, primordiale, fisico; quello dettato dagli istinti e che talvolta annebbia la mente e la visione della realtà facendoci trascinare dai bisogni del corpo. Dall’altro lato vi è un cherubino, distaccato dal piano fisico e dai suoi impulsi, incarna gli amori più puri che elevano mente e anima. Vicino ad entrambi appare una molecola di serotonina, una al di sotto della figura e l’altra alla stessa altezza, e rappresenta il piacere che possono portare entrambi ma anche il valore diverso che hanno le due vie. Con questi soggetti ho creato una sorta di percorso evolutivo simbolico, dal terrestre all’etereo, in cui il cigno personifica gli aspetti dei due diversi mondi in equilibrio, manifestando caratteri interiori ed esteriori in comune fra lo pterosauro e l’angelo.

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