Dal romanzo di Gabriele Donelli
Solitudine
Aveva tutta l'aria d'un incontro che pareva finire lì. Nel volto di lui spariva poco alla volta la deliziosa bella espressione di tenerezza , e in quel viso da bohémien sembrava tornare come prima quella leggera indifferenza, quella contenta forte allegra giovinezza adesso appariva più estesa. E scappare era un dovere o meglio una cosa più che giusta. A dir il vero non sapeva come fare cosa fare ... insomma era abbastanza così, avvertiva che doveva piantar lì tutto e avviarsi, dimenticare quel particolare straordinario armonioso incontro eppure c'era appunto qualcosa che lo tratteneva e ... gli procurava chissà quanto una felice nostalgia, l'età stessa della giovane e graziosa signorina, avrà avuto all'incirca una ventina d'anni, rispetto ai suoi che si presentavano già in prossimità dei trenta, soprattutto il proposito di qualche mese addietro, quello di rimanere così in una bellissima condizione alquanto randagia. Quando il sole andò quasi a orrizzontarsi su gli alti e stretti fumaioli della raffineria e il cielo da quella parte era ormai venato qua e là d'una tinta abbondantemente rossastra, Vladimiro con il proprio modo a volte fin troppo svelto di camminare era pressochè giunto a metà dell'ampio e caratteristo ponte sopra il grande fiume. Fotografia Gabriele Donelli Attori Gabriele Donelli Luana Ghidotti Sceneggiatura e regia Gabriele Donelli
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