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Pittura acrilica e smalto, Tela, 2021

81, Una premessa per raccontare questa opera, nella primavera del 2020 ho realizzato “Ottanta Paura”, titolo dell’opera nato dalla misura della tela più l’impressione che mi ha trasmesso una volta terminata guardandola l’indomani mattina con la luce del giorno mi ha fatto Paura, quindi mettendo insieme i due elementi misura+sensazione ne è nato il titolo. Dipinto in due momenti differenti e distanti due mesi tra loro tante e diverse sensazioni percepite nella prima fase che ho cercato di riprodurle nel terminarlo con risultati differenti da ciò che ricordavo. Quel dipinto, Ottanta Paura, benché ci passo davanti quotidianamente cattura sempre la mia attenzione come se volesse comunicarmi qualcosa. Nell’arco di un anno ne ho capito il perché. Senza dubbio la paura ci mette in situazioni nella quale ci blocca, ci ferma nel tempo faticando a prendere qualsiasi decisione, ovviamente non si tratta di scegliere il tipo di pizza, ma della serie non conosco non faccio. Tornando a 81 nella presentazione di inizio opera a tela bianca, accennavo alle ombre, ovvero lati di noi che conosciamo poco o nulla, il più delle volte quando di presentano sotto diversi stati d’animo ci fanno paura, appunto. Allora invece di resistere o “combatterli“ inutilmente lasciamoli emergere, e capendoli possono diventare i nostri alleati, così facendo, penso, avremmo il libero arbitrio, il “pieno” potere delle nostre azioni. Voglio svuotare questo nostro contenitore nel quale continuiamo ad immagazzinare ricordi su ricordi, esperienze più o meno belle, tutto il vissuto senza o quasi se non in modo superficiale scaricarle, e di conseguenza senza poter ricaricarsi di nuova vita, di nuova energia di nuove emozioni del presente, ciò che ci rende vivi! Quindi fuori tutto per chiusura attività fino a nuova gestione, riapriamo a primavera con la nuova collezione. Eh si quante volte l’avremmo letta sulle vetrine dei negozi?. 81 il titolo di quest’opera, che continueranno fino a quando anche il più piccolo e insignificante timore mi porrà’ l’ombra del dubbio. Quest’opera è nata in cantina, ho voluto rendere accessibile questo locale già dalla primavera di quest’anno, e qui la dice lunga su come il nostro inconscio ci fa compiere azioni insensate, certo se lo lasci agire, tempo prima dei fatti compiuti, le persone ci possono impiegare mesi, anni, decenni, o addirittura non basta tutta la vita. In qualche modo sapevo che dovevano nascere la’, nella quasi più totale oscurità solo con una fievole luce. Solitamente la cantina, rispetto ad altri locali, è il più tenebroso, quasi sempre interrato con scarsa luce. È il posto giusto! Ho portato il necessario, tela, colori, attrezzi da tortura ahahah, e ho dato il via alle danze, a sera inoltrata, quindi buio su buio, una volta finito ho spento la fievole luce e, l’opera, è rimasta al buio per 3 giorni, un tempo necessario affinché quell’ombra proiettata sulla tela bianca potesse, in quelle condizioni, fare amicizia con ciò di cui ha timore. Mentre scrivo queste riflessioni 81, nella sua magnificenza mi affianca.

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