INTROSPETTIVA D'AVANGUARDIA
Perche nelle Arti i limiti li detta la fantasia
L’arte come specchio dell’anima. Nessuno stile più di quello astratto rappresenta questo principio. Nelle forme casuali, nella stesura caotica del colore, nell’utilizzo creativo di vari materiali che quotidianamente avrebbero altre funzioni, l’artista, spogliato della razionalità e della logica che ti fa andare da A a B, ricerca il linguaggio della sua anima che difficilmente le parole possono esprimere in tutta la sua interezza. La mostra che possiamo vedere al chiostro di sant’Antonio a Morbegno dal 15 al 23 dicembre dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 21, rappresenta proprio questo tipo di ricerca. L’artista Franco Baldazzi classe 1969, originario di Firenze, mette in mostra le emozioni, presenta quadri agitati, quadri che esprimono confusione e alcuni che presentano tratti di malessere e inquietudine, soprattutto attraverso le linee e il colore con tecniche che sono sue proprie e che non si richiamano a scuole, correnti, artisti già esistenti (per caso ho notato la somiglianza di un quadro con le tecniche di Jacson Pollok ma si sa che il cervello osservando qualcosa tende spontaneamente a fare paragoni con parametri conosciuti), ma anche attraverso altri materiali come un cuore gigante cucito in tessuto con trama e ordito che richiama i tessuti in generale, ma io trovavo molto simile alla texture dei cesti di vimini. Un’arte che, come dicevamo appunto all’inizio e come mi ha detto anche l’artista durante la visita, è limitata solo dalla fantasia che, al contrario della logica, non ha limiti all’infuori di quelli che noi decidiamo arbitrariamente di mettere. Una mostra che rappresenta il paradigma dell’artista che, sempre per citare le parole di Franco Baldazzi, è tanto più solo quanto più decide di esprimere ciò che pensa. Ciononostante la mostra sta avendo un discreto successo e questo è importante poiché l’artista dopotutto non fa altro che rappresentare la condizione umana che accomuna tutti, anche quelle moltitudini che credono che gli artisti siano persone capricciose che si lamentano di gamba sana e che preferiscono fare finta di nulla. Ebbene questi “lamentosi” artisti soffrono in vece di tutti. Massimo rispetto. Antonella Alemanni
sabato 15 dicembre 2018
Chiostro Sant'Antonio - Morbegno - Sondrio - Italy
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