Respiro
Francisco Garden, un nome già evocativo è in sella della critica ufficiale, dato dalla raccolta di opere consistenti esposte, affiora in RESPIRO e vive una trama di percorsi simbolici che racchiudono il suo universo, le sue meraviglie radicate come sorgive nella necessità esaustiva della sua prorompente anima, con il filtro gestuale della plastica creativa e fonte di energia confluente in modi e modelli culturali di spiccata versatilità intellettuale, quanto nella riflessione esistenziale. E' la presentazione di quest'opera conferma la densità dei significati profondi e latenti assemblati già nel titolo, qui svolti e impliciti nella affascinante creazione di un io soggettivo plurale, auto dialogante quanto inter soggettivo concatenato nel dialogo a più simboli e voci. Una composizione evocativa e affiorante che ci informa sull'universo interiore del sentire profondo di questo eclettico interprete, decifrante il senso, leggendo la tecnica espressiva, e le sue caratteristiche formali in ascesi di un componimento generato da un sentimento ideale liberato dalla gravità della mente. Di un uomo discreto ma saggio, in quanto votato al silenzio per un inedito auto ascolto suggestiva fonte di un incessante locuzione di voci del silenzio che si affacciano sulla realtà cognitiva quale risultante di una traduzione meditativa. Il Respiro ci mostra una vivacità intellettuale e immaginativa per la sua abilità di far affiorare un mondo dechirichiano del sogno di soggettività anonime quanto femminili, essendo prodotto filtrato dalla mediazione della mente che è il riflesso dello spirito, un mondo visionario liberato dalla emulsione ambientale materializzate del sogno liberatosi dalla emulsione di un modello dell'inconscio junghiano, dando forza, luogo, bellezza, contemplazione e conoscenza di un viaggio introspettivo di quarta dimensione filtrata dai mondi della coscienza umana, densamente popolato e dimensionale di concetti spaziali quanto dell'intensità del suo desiderio, identica alla tensione della mano gestuale del suo liberatore. Una mano guidata nella fusione emotiva dell'artefice con l'anima. La sua poetica è esperienza formale della ricerca quanto nella sperimentazione della modellazione plastica della terracotta ricca di succhi vitali di energia creativa... Un lavoro che si riannoda libero gioco del realismo fantastico riversato a filtro di metafora, e al rigore dell'equilibrio di ascesi delle sinuosità antropomorfe, dei drappeggi dei panneggi come nei rilievi plastici. La metafora del Respiro ci offre un modello di sapere umanizzante implicante la materia, trasmettendone con energia il linguaggio intrinseco, intelligenza propria molecolare, confluente a un dialogo a più voci, sotteso a un composito respiro della passione creativa. Un reticolo di simbolismo quasi iniziatico sulla conoscenza segreta dell'energia e della sublimazione simbiotica tra uomo e materia e del suo geloso mistero, dinamiche di soggetti apparentemente estatici, stupefatti e assorti in se stessi quanto palpitanti di un vero autentico respiro. Un omaggio alla psicanalisi dell'io-profondo, con funzione estetica, che rende l'umano dell'osservatore più cosciente della sua estrema marginalità.
Alfredo Pasolino
Alfredo Pasolino [Critico]
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