Critica alla mia pittura
L'arte è un atto interiore di un principio attivo che chiamiamo spirito che infonde bellezza allae opere create.
E come l'alito di Dio a vitalizzato la creta così lo spirito dell'artista rende vive la propria opera.
La qualcosa,possiamo dire e affermare, avviene nelle opere di Francesco Passero. In esse notiamo soggetti,sfondi,paesaggi diafani,morbidi e a volte naturalmente sensuali; qualcosa di evanescente e reale nel contempo che pervade la visione di chi ad essi si appropiqua.
Dalle opere di Passero si effonde una "poesia" che diventa angelica perchè elegantemente stilizzata nelle forme e nei colori.
Dal bruno pallido di alcuni quadri,in particolare, divergono armoniosamente varie e frastagliate immagini che sembrano sfociare in un alone mosaicale e reale.
Possiamo,notare,ancora paesaggi annegati nel silenzio che ora si fa giallo,ora azzurro,ora cielo e di orizzonte;spazi atemporali dove la geometria si fa simbolica e perfino magica.
Le figure e spesso il mare e la campagna,sono un eterno presente tra il fiabesco e l'esotico con una visione estemporanea accattivante.
I tratti sono suadenti e trasversalmente illuminati dalle forme onnicomprensive.I cromatismi ,a volte in odore di " divisionismo ed impressionismo", danno la simbiosi tra l'umano,il terreno e il divino.
Il linguaggio pittorico di Francesco Passero, possiamo notare che "dice, ma non discorre; effonde, ma non risuona".
L'allegoria varia dalla figura umana a quella paesaggistica e descrittiva,su sfondi pseudo realistici che producono un entusiasmo, direi quasi coinvolgente,derivante dalla forza artistica dell'autore stesso.
Come dice Aldo Onorati,critico d'arte a livello internazionale, "un' opera di qualsiasi tipo essa sia,assurge la sfera dell'arte non quando si usa una parola nuova o un colore nuovo, ma adoperando la parola nota o il colore noto in modo nuovo e personale".
E' questo che avviene in Francesco Passero.
Per penetrare,comprendere,recepire,leggere le opere di Francesco occorre mettere in atto la teoria della "Pura visibilità" di Konrad Fiedler che dice che la contemplazione produttiva deve avvenire con l'osservare l'opera d'arte in orizzontale ,in verticale astraendo da essa la percezione,la sensazione, i sentimenti che ne derivano,senza preconcetti culturali e "scolastici".
Solo in questo modo si può ammirare e contemplare l'arte di Francesco Passero,arte che non deve essere inquadrata in nessuna corrente artistica in quanto essa stessa può fare "scuola",dal momento che il suo apparente pansofismo si irradia verso tutte e le esclude, nel contempo,tutte.
prof. Giorgio Romano [Scrittore ]
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