Arte, tecnologia e radici armene: il finissage di AKNEYE getta le basi per il futuro a Venezia
Sabato23 novembre si è svolto il finissage di AKNEYE presso la sedeespositiva utilizzata in occasione della Biennale Arti Visive.L’evento, che ha concluso sei mesi di attività espositivaorientata all’uso delle nuove tecnologie e degli NFT, harappresentato un importante punto di partenza per il futuro delgruppo a Venezia, con l’obiettivo dichiarato di ampliare le propriecollaborazioni e la propria presenza nella Città lagunare.
Lagiornata si è sviluppata in due momenti: una fase aperta alpubblico, che ha visto un’ampia partecipazione, in particolaremolti i giovani presenti attratti dall’utilizzo di nuovetecnologie, e una parte riservata a rappresentanti culturali eistituzionali. Quest’ultima ha rappresentato un’importanteoccasione per AKNEYE per consolidare i rapporti già avviati nelcorso di Biennale e per avviare nuovi dialoghi con le diversepersonalità del panorama culturale veneziano, tra cui operatori delmondo dell’arte e della cultura, che hanno aderito all’iniziativa,interessati alle possibilità di future collaborazioni.
Lacerimonia di chiusura di AKNEYE ha visto la partecipazione di ospitidi rilievo provenienti da Yerevan, tra cui Anahit Badalyan, ideatoredel progetto, affiancato dai collaboratori creativi Vigen Badalyan eNarek Gyulumyan. Tra le autorità presenti spiccavano il ViceMinistro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e delloSport della Repubblica di Armenia, Daniel Danielyan, e la Direttricedella Galleria Nazionale d’Armenia, Marina Hakobyan. Tra lepersonalità veneziane presenti all’evento, un’attenzioneparticolare è stata riservata alla professoressa Silvia Burini,docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Venezia eautorevole promotrice di mostre ed eventi artistici, e all’architettoAntonietta Grandesso, Responsabile culturale dello Spazio Thetisall’interno dell’Arsenale storico. Questo luogo, di straordinariofascino, è noto per il suo parco che ospita sculture e opere d’artedi artisti di fama internazionale come Jan Favre, Beverly Pepper,Pinuccio Sciola e molti altri.
Unasorta di filrougefra un’arte tutta orientata al futuro e il profondo legame storicotra Venezia e la comunità armena ha caratterizzato la serata.Persino il menù servito durante l’evento ha voluto riprendere aquello della cena del primo ventennio del ‘900, quando venneinvitato ufficialmente il primo artista armeno alla Biennale diVenezia.
Erapresente anche lo storico e giornalista AdvedisAdjan, che abita a Venezia da molti anni ed è uno studiosodella storia degli armeni, la sua presenza e testimonianza haevidenziato il rapporto ultrasecolare tra la Comunità armena eVenezia che ai tempi della Serenissima può essere definita come ilprimomelting potdella storia.
Laserata è stata impreziosita dalla live performance “Attraversol’occhio dell’artista” dell'artista di Sacha Jafri.
Ilfinissage non è stato solo un momento celebrativo, ma anche unaconcreta apertura verso il futuro, con la promessa di nuovi eventi einiziative nella città lagunare. AKNEYE si propone di diventare unpunto di riferimento per l’arte contemporanea a Venezia,valorizzando le sue tradizioni culturali e proiettandole in unadimensione tecnologica e innovativa.***
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