Recensione E. Mongiat
Sono i fiori, con le loro corolle sfumate, trasparenti e dai colori intensi, a catturare l’attenzione e l’interesse di Patrizia Duelli. La sua è una pittura fatta di luce, che la tecnica appresa le permette di affrontare con delicata partecipazione.
I tagli inconsueti, di tipo fotografico, offrono una visione così ravvicinata che, in alcuni dipinti, l’occhio del fruitore riesce a penetrare dentro le corolle e rimanere affascinato dalle variazioni continue di toni, dalla lievità delle superfici sovrapposte e leggermente increspate, dalla complessa armonia della natura. Un’armonia che Patrizia Duelli è riuscita a cogliere e trasportare sulla tela invitandoci, nel contempo, a dedicare più attenzione a tutto ciò che la natura ci offre negli ambienti che frequentiamo ogni giorno.
Accanto ai fiori l’artista raffigura composizioni nelle quali i frutti intessono un dialogo formale e cromatico con i recipienti che li contengono. La tecnica pittorica iperrealista le permette, per entrambi gli elementi, di rendere visibili i caratteri differenti delle superfici: liscia e morbida quella dei frutti, rigida quella dei contenitori. Differenze materiche sottolineate anche dalla diversa rifrangenza luminosa in quanto la luce scivola sui volumi tondeggianti dei frutti, mentre produce riflessi quasi metallici sulle superfici dei recipienti.
Anche i colori da lei scelti, rilegati da rapporti tonali,nella complementarietà dei rossi e dei verdi trovano una loro intrigante armonia cromatica.
Testo di Emiliana Mongiat
Emiliana Mongiat [Giornalista e critico d'arte]
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