Iperrealismo macro: tra dettagli, minimalismo estetico e "rappresentazione" taoista
Collettiva di Simone Meneghello e Simone Menicacci
Spazio Emmaus
Galleria Unione 1, Milano
Ingresso libero
Orari : dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20
Vernissage : lunedì 18 marzo 2013 alle ore 18.30
Durata mostra : da lunedì 18 marzo a lunedì 25 marzo 2013
Curatore: Alessandro Rizzo
Genere : Arte contemporanea, fotografia, collettiva
Note artistiche:
Il dettaglio diventa parte principale di un percorso narrativo nella fotografia di Simone Meneghello. È, il suo scatto, portatore di una visione minimale del particolare che diventa generale e universale tale da condurci in ottiche di visioni diverse e alternative, presenti nella realtà, non percepibili da uno sguardo comune, disegnanti forme geometriche e spazi inesplorati. Il fascino che propongono le opere di Meneghello ci inducono a conoscere nuove frontiere dell'arte, in cui l'impatto estetico ci porta ad assaporare un significante rinnovato ed esaltante forme e stili mai conosciuti, mai intrapresi, mai goduti ma dirompenti ed esaltanti. Toccheranno la nostra capacità di immaginare profili interiori, stimolare le nostre emozioni e indurci a conoscere nel nostro inconscio dimensioni a noi note ma mai approfondite: un iperrealismo che ci apporta tramite lo specifico a scenari concettuali e ideali, dando alla strana rappresentazione diverse visioni e diverse forme non definite, né definibili, seppure sgorganti da una piccolezza tangibile. In Meneghello avvertiamo la presenza di una formazione continua che ha portato l'autore a sperimentare con passione forme e contenuti diversi e alternativi per apportarlo a una poetica propria che, tramite un eclettismo dei generi, ci conduce verso opere autonome e originali e che offrono innumerevoli soggetti dal soggetto principale irriconoscibilmente decontestualizzato in un'ottica atemporale. L'autore tende a risaltare le dinamiche e le inetrazioni che legano o allontanano i singoli soggetti ripresi, in quanto la fotografia diventa il mezzo più efficace per svelare le ombre e la parte più onirica e irrazionale della nostra esistenza. L'irrilevante in questo contesto artistico ed estetico diventa protagonista, come avviene in un sogno e nella realtà, lasciando diventare gregario tutto ciò che spesso viene considerato: le forme assumono valenze altre / astratte. Ed è in questo lato poetico che possiamo affacciarci a contemplare la produzione di Simone Menicacci, che si astrae naturalmente da ogni connotazione accademica e scolastica specifica per abbracciare stili e generi artistici nuovi e rinnovati, freschi e dinamici. Casuale, ci dice Menicacci, il suo nuovo incontro con la pittura, venendo da una formazione musicale: questa riscoperta ha portato l'autore a definire la sua primitiva e primigenia inclinazione. Il soggetto diventa, quindi, da oggetto quotidiano, considerato nella sua funzionalità materiale più che nella sua portata estetica, parte principale di una visione che ci conduce verso scenari onirici e surreali, pur partendo da dati oggettivi presenti nella nostra vita quotidiana spesso alienante. La liricità del “super realismo” di Simone consiste nel dare centralità alla sobrietà e all'essenzialità che definiscono attraverso un approfondimento non scontato e innovativo che ci suggerisce la precarietà dell'esistenza umana, la sua finitudine, la sua limitatezza. L'iperrealismo di Menicacci è utile a condurre noi stessi verso una riflessione interiore, stimolata da un gioco elaborato, sapiente e consapevole, quindi mai didascalico e strumentale, che è funzionale e prodromico a ogni forma intellettiva e cognitiva che va oltre al dato tangibile e che lo trasforma in una ricerca particolareggiata dei dettagli empirici.
lunedì 18 marzo 2013
Galleria Unione 1 - Milano - Milano - Italy
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