L’INCANTO DI UN SOGNO NELLA POESIA DELL’IMMAGINARIO NEI DIPINTI DEL MAESTRO MAURIZIO D’EGIDIO
Una narrazione sospesa nel tempo, dove forme e colori si fondono nell’apparizione magica ed inconsueta delle cose e figure, tra originali sfondi pittorici astratti che percorrono oniriche geometrie in una scenografia visionaria dal fascino onirico. Così, il percorso creativo del maestro Maurizio D’Egidio, si snoda attraverso dati espressivi che uniscono l’analisi concettuale con la poesia della realtà visibile, trasfigurata dai sottili mutamenti d’animo dell’artista. Il mondo di ricordi e suggestioni, quindi, popolato da eroi, fantasmi del passato e personaggi del quotidiano, svela un originale racconto favolistico ed allusivo, quanto fantastico, che nella simbologia del reale appartiene alla memoria dell’autore, definendo le immagini in un’ambientazione fantasiosa che approda a spazi surreali. Ecco perché, la matrice surreale, da Magritte a Victor Brauner, nei dipinti di Maurizio D’Egidio è evidente, mentre le immagini scorrono nella poetica dell’immaginario, nell’abbandono al sogno ed alle forze dell’inconscio che interpretano la sua dimensione interiore. Negli splendidi dipinti la fervida immaginazione creativa, appare in un’atmosfera surreale, in cui aleggia un senso di mistero, poiché l’arcano disvela i suoi segreti ed il mito avanza tra eventi e leggende. Ecco che allora, i soggetti rappresentati sono posti tra realtà e fantasia, dove l’immaginario si confonde nel reale che diviene rivelazione di un incanto nel caldo cromatismo, tra i gialli dorati i rossi fiammeggianti ed i verdi brillanti sublimando le forme in un’autentica e personale modalità stilistica, svincolata da dettami accademici per manifestare l’odierna cultura avveniristica orientata nella ricerca di nuove forme espressive per un’ inedita idea d’arte. In tal modo, la tensione verso la poesia, il sogno in un’evasione spirituale è coinvolgente. Come non seguire, idealmente, questo viaggio fantastico ? Maurizio D’Egidio riesce mirabilmente a coniugare la sua fuga onirica con una sorta di estrema lucidità intellettuale, dove le visioni di una nuova surrealtà si evolvono verso la pura astrazione con accentuazioni Kandinskiane che percorrono i labirinti del pensiero in una dimensione ignota, in cui lo spazio in un libero sentimento lirico trascende il tempo. E’ la bellezza dell’arte che si fa emozione nel colore, e nella libera gestualità pittorica espressionista, esaltando le forme nell’alchimia coloristica, mentre una nuova geometria diviene suggestione lirica e quasi musicale. Sta qui il fascino nei dipinti del maestro Maurizio D’Egidio: un logos ideale convoglia sensazioni, emozioni, tracce del vissuto ed aspettative nei voli dell’anima, aprendoci una nuova via alla fantasia creativa, che nella fuga dell’immaginazione supera la tangibilità del reale in una meditazione personale, dove i pensieri vanno al di là degli orizzonti per vivere negli spazzi illuminati dalla dimensione pittorica l’incanto di un nuovo sogno, oltre le convenzionalità della vita quotidiana nel linguaggio universale dei sentimenti.
Carla d’Aquino Mineo
Carla D'Aquino Mineo [Critico D'arte]
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