Sulla strada del ritornoOn the back way home
In occasione dell’esposizione all’interno del prestigioso Museo della via Ostiense, a Roma,gli artisti dell’Associazione Arte Italiana hanno scelto un filo conduttore da cui prendere spunto per la realizzazione delle loro opere.
“Sulla strada del ritornoOn the back way home” è il tema al quale i partecipanti si sono inspirati, ripercorrendo le tappe di tempi gloriosi dell’Impero Romano. Un richiamo ad un illustre passato storico proprio in un Museo conosciuto come celebre passaggio che collegava la via Ostiense al porto commerciale di Ostia. Un percorso a ritroso che mette in mostra passato e presente come universi lontanissimi ma paralleli.
In un presente dove incalza il progresso, lo scenario architettonico di Roma fa respirare ai suoi spettatori un’atmosfera di antichità, la stessa che ha accompagnato le gesta di un valoroso popolo, tramandate fino ai nostri giorni.
Attraverso Roma percorriamo un viaggio mentale alla ricerca di quelle lontane radici che ricordano la nascita di una città testimone di innumerevoli generazioni ma il cui patrimonio sopravvive facendo della contemporaneità un sinonimo di antichità.
Un panorama artistico – culturale di tale portata non poteva che legarsi sapientemente al tema del tempo, che gli artisti hanno voluto sviluppare sperimentando un modo originale di rapportarsi all’arte grazie all’uso combinato di miscele profumate in sinergica sintonia con l’opera d’arte: il pubblico visitatore potrà carpire il senso del dipinto unendo al linguaggio visivo la percezione olfattiva. Un gioco di “seduzione artistica”che stimola il risveglio di tutti i sensi, muovendosi dall’odore per cercarne la sua associazione, in un sodalizio armonico tra fragranza e composizione pittorica.
La miscela di fragranze verrà realizzata da Maria Grazia Iannone della Galleria Profumo D’arte in via Mantenga 10 Roma.
Rossana Coratella
Gli artisti
MARIA GRAZIA CANALE
Un oggetto tecnologico tipico del XXI sec. fa da sfondo alla pittura di Mery. Oggi comunichiamo con il mondo esterno attraverso i media che si sono sostituiti come formatori alla famiglia e alla scuola creando stereotipi su scala mondiale. Siamo come fantasmi la cui personalità è annullata per ridursi ad essere copia di tutte le altre. E’ la moda a segnare gli eventi e paradossalmente anticonformista è proprio colui che riesce ad indossare i propri panni senza rinunciare a se stesso .
TERESA CORATELLA
“Sulla strada del ritorno On the way back home” 100x80 acrilico e smalti su tela
Una commistione di colori sovrapposti e di pennellate spezzate e scolorite fa da sfondo alla scritta e al cerchio laterale. Una gestualità ricercata da Teresa per marcare l’opera di un segno deciso ma sbiadito dal tempo. Il cerchio come rappresentazione della ciclità della vita, che Teresa immagina ripetersi sempre allo stesso modo. La scritta, come ricordo di tempi remoti, di un passato che inevitabilmente ritorna anche solo per citarlo a termine di paragone.
STEFANIA EUCALIPTI
Stefania propone un recupero del linguaggio dei primitivi rivisitato in chiave del tutto personale. I segni forti ed esplosivi compongono una rappresentazione simbolica di tempi e mezzi rudimentali in arte contemporanea.
ELDA LONGO
Nei suoi “mosaici digitali” definisce le forme abbandonando la memoria di esse, ricostruendo, con tasselli
di mosaico immagini di luoghi che apparentemente familiari hanno perso i contorni. Quasi a sottolineare
che alla fine di ogni viaggio ne inizia uno a ritroso: quello che la memoria compie in modo disordinato e
confuso disegnando i luoghi, le persone le cose che lasciano visitare da noi…
FABIO MARIANI
Ritorno All’essenza
Protagonista di uno spazio metafisico è la figura di un piccolo uomo che sembra volutamente voltare le spalle alla realtà esterna che lo circoscrive. Probabilmente un cammino verso una ricerca interiore spinge l’ometto rappresentato da Fabio a mostrare una gestualità fortemente espressiva. Le braccia aperte? Un messaggio liberatorio dell’attore e allo stesso tempo il gesto di chi sta ancora ricercando un proprio equilibrio. Lo scenario circostante comprime quella che è la scena principale dell’uomo come a voler trasmettere l’angoscia del protagonista per quella situazione di costrizione che non lo rende libero di essere se stesso.
MARINA MISSIATO
“Dietro le mura” 60x60 olio su tela
Marina dipinge lo scorcio di un borgo medievale dove il particolare della macchina antica dona all’opera un caldo tono familiare. Uno scatto per immortalare un tempo felice: quello che lega la vita al focolare domestico riscrivendo la storia dei valori tradizionali e delle cose semplici. Lo scenario dai colori tenui e vermigli trasmette un rassicurante senso di pace evidentemente rintracciabile.
PATRIZIA PECORELLA
Onde rotonde e sinuose si proiettano sull’opera di Patrizia che graffia l’occhio dell’osservatore con i suoi tratti decisi, quasi prepotenti che sanno di modernità dura e inarrestabile. Ancora un contrasto tra vecchio e nuovo, la ciclicità e le innovative esplosioni di tinta nera che marcano una schizofrenia tra quello che è stato e ciò che sarà. Un incontro di linee che assomiglia piuttosto a uno scontro che evidenzia il dubbio esistenziale dell’epoca moderna, tutta presa dalla snervante ricerca delle proprie origini, per definire l’ambita identità primordiale.
ANNALISA PICCHIONI
“Tappeto di emozioni” acrilico e pastello ad olio su tela con incisioni su plexiglass 50x200
Annalisa mette in sequenza la sua opera ricreando attraverso il segno che si ripete in ogni fase pittorica un contatto tra se stesso e il mondo. Ad identificare questa comunicazione è proprio l’uso della trasparenza che va a creare uno spazio tridimensionale: verso l’interno l’anima e verso l’esterno lo sprigionamento delle emozioni. Il ripetersi della stessa figura centrale comunica quindi una staticità forse riferibile ad una costanza e autocoscienza dei propri sentimenti, marcata anche dalla scelta di linee continue e di pennellate scolpite. Un colore bianco e rosso come rappresentazione delle purezza dei sentimenti e un colore nero che sembra interpretare una sofferenza dovuta a rigide imposizioni esterne.
DANIELA VIGLIOGLIA
“Sfere lucenti” 95x95 tecnica mista
Daniela ci trasporta in una realtà galattica dove umano e sovraumano si confondono in una rappresentazione cosmica dell’universo. Non sappiamo cosa distingua una galassia dall’altra perché la visione offerta allo spettatore è esterna come a voler ricordare l’origine di un mondo disabitato. Una realtà primordiale che vede l’assenza totale dell’uomo; una scena nell’infinito che dipinta nel finito, trasmette un senso di assoluto.
Rossana Coratella
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