10 anni di pittura
dipingo ormai da 10 anni
Era il mese di febbraio del 2005 quando decisi di comprare tele, colori ad olio e pennelli per dipingere il mare. Volevo dei quadri per la casa al mare che stavo cercando per andarci a vivere tra maggio e ottobre . Non avevo ancora scelto l’isola ma l’orientamento era già per l’Isola d’Elba. Dipinsi così i primi quadri, e il primo lo finii nel mese di marzo.
Per caso poi a maggio, nel negozio che vendeva i colori, vidi un volantino che invitava a partecipare ad una mostra nella strada Via Lago Tana, una traversa di Viale Libia (ante lavori stazione metropolitana) e il 21 maggio del 2005 partecipai con i miei primi quadri riscuotendo un certo interesse … e così a novembre del 2005 – dopo aver esposto alcuni quadri nel Villaggio turistico Le rocce di Lampedusa (dove in estate ero andata in vacanza) – e dopo aver finalmente comprato la casa all’Isola d’Elba (Capoliveri) , partecipai alla prima “vera” mostra Al chiostro, Roma Chiostro della Basilica SS Apostoli.
E’ facile fare un bilancio numerico:
224 QUADRI DIPINTI, 155 TRA VENDUTI E REGALATI,
53 partecipazioni a MOSTRE, 33 ESPOSIZIONI, per lo più personali,in luoghi non istituzionali (hotel, bar, ristoranti, mercatini, parrucchieri, negozi, feste di quartiere ecologiche/politiche)
Più complicato fare un bilancio “qualitativo”…
Sicuramente i temi fondamentali sono rimasti IL MARE e IL COLORE, non a caso in un maxi biglietto da visita con il quale da circa 4 anni mi presento, inizio scrivendo “Io dipingo il mare” e “Io gioco con i colori”; sicuramente ci sono ancora il pacifismo e la non violenza come simboli evocati qua e là anche se ho avuto modo di constatare (con un certo stupore e anche rammarico) che tutti i miei dipinti con espliciti riferimenti “sociali” (Lotta dura senza paura del 2009, Italia, 150 anni ovviamente del 2011, Alle vittime del mare del 2012)
sono tutti invenduti, il che fa pensare che nella mia pittura si apprezzi la leggerezza e la serenità che alcuni vedono anche ne Il nero della notte1, in Tempesta2, in Grigiore3, Io la sento come una “SERENITA’ DINAMICA”, una proiezione del SE’ nel MARE del paesaggio ,, un pensare la vita nel continuo fluido movimento e “nel momento” che unifica nel presente della visione, il desiderio di passato e di futuro. E’ dunque anche nostalgia ma al tempo stesso voglia di vivere; il tutto in un rapporto con un mondo per lo più privo di persone dove la solitudine non è angoscia ma piacere di essere con sé stessi nel “dinamismo sereno” del colore e del movimento del mare.
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NOTE
1 dai commenti a Il nero della notte “…bel lavoro, in cui la notte più che essere lucida appare calda, corposa.” Maria Giovanna Mazzone , “Il titolo faceva presagire qualcosa di tetro e pauroso, invece il nero della notte è calmo, luminoso, rassicurante..” Agnese Riccetti.
2 dai commenti a Tempesta “…Se mi chiedessero di descrivere lo stile di Daniela con un aggettivo, non avrei dubbi: FEDELE. Fedele ai suoi colori pacifici e pacifisti, che né tempesta di cielo, né tempesta d'acqua possono disperdere. Una tempesta, questa, che rasserena l'anima di chi ha il privilegio di trovarcisi di fronte." Angelo Lucifora
3 dai commenti a Grigiore “… molto bello, ma anche se grigio non e' triste, ma forte e potente.” Riccardo Carella - “… Il titolo non gli fa onore, mal dispone alla ricerca sul sito, ma poi la sorpresa. Il non colore non toglie, ma aggiunge, dà intensità e significati al paesaggio del cielo e del mare. Descrive tanto di te in questo momento, non in termini di tristezza o di sofferenza , ma di forte riflessione.” Rita Nocchi
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Altra cosa che in questi 10 anni si è accentuata è il desiderio di originalità e al riguardo condivido in pieno alcune frasi attribuite alla pittrice Tamara de Lempicka
“..Avevo un principio: non copiare mai. Crea uno stile nuovo, colori chiari, luminosi..”.
e non è semplice dopo aver dipinto 224 quadri tutti con il mare! certo a volte, soprattutto nel dipingere località definite, ho preso spunto da foto che sono andata a scattare o che ho trovato, ma sempre citandole e sempre reinterpretandole
Ma originalità è anche evitare soggetti abusati e soprattutto evitare di copiare grandi pittori che non c’è dubbio c’influenzino, ma che vanno citati e reinterpretati.
Io spero di esserci riuscita perché come diceva Tamara de Lempicka “…il segreto del …successo è che un mio quadro può essere riconosciuto tra altri cento…”
E se mi si riconosce in questi che sono i quadri meno originali, credo/spero mi si riconosca in tutti gli altri che potete vedere qui nel mio sito (sessione quadri) divisi tra i “freschi di colore” i “disponibili” “ i “venduti/regalati” e quelli “in loco” ai quali tengo particolarmente perché mi piace molto seguire le opere che non possiedo più nei luoghi dove sono state collocate, vedere a quali altri dipinti e/o oggetti sono stati accostati e non mi sento per niente offesa (come alcuni) dal fatto che i miei quadri siano considerati oggetti di arredamento, mi piace pensare che chi ha scelto un mio quadro sia contento di guardarlo nel suo soggiorno, nella sua camera da letto, in cucina o anche in bagno…ma purtroppo non tutti gli acquirenti mi mandano le foto…
NON MI DISPIACE VENDERE I MIEI QUADRI ma non è come vendere un qualsiasi altro oggetto: un quadro è una parte di te che l’hai dipinto e se questo vale anche per chi scrive testi o musica, per chi fotografa o realizza video e film, la differenza sta nel fatto che per chi dipinge (e anche per chi scolpisce) l’oggetto è UNICO e IRRIPETIBILE.
Daniela Tombà febbraio 2015
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