Bideceinge
Arte contemporanea - Collettiva
Comunicato Stampa: Mostra/Convegno
Mostra:
Genere: Arte contemporanea - Collettiva
Titolo: Bideceinge
Periodo: dal 24 febbraio al 8 marzo 2009
Sede: I.S.A. Istituto Superiore Antincendi
Indirizzo: Via del Commercio 13
Città: Roma
Conferenza stampa: Martedì 24 febbraio ore 12.00 (stessa sede)
Vernissage: Martedì 24 febbraio 2009 ore 18.30
Orario di apertura - lunedì - venerdì
Ingresso: Libero
Patrocinio: Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali
A cura: Antonietta Campilongo
Progetto di N E W O R L D ART
Idee e progetti per un mondo sostenibile
Presentazione: Francesco Giulio Farachi
Artisti:
Artisti Innocenti, Roberto Angiolillo, Gian Paolo Bonani,Sara Bonetti , Elena Bonuglia, Antonella Boscarini , Nello Bruno, Antonietta Campilongo, Stefano Cannone, Silvia Castaldo, Cristina Castellani. Antonella Catini, Antonio Ceccarelli, Anna Costantini, Paola de Santis, Alfredo Di Bacco, Michele Di Tonno, Stefano Fanti, Elena Ferrini, Daniela Foschi, Teferi Gizachew, Francesca Guarini,Pier Maurizio Greco, Rosella Lenci, Carmelo Leone, Caterina Maggia, Gabriella Marchi, Mario Marchi, Fulvio Martini, Stefano Marziali, Francesco Maestria, Mariella Miceli, Consuelo Mura, Gianfranco Nonne, Aldo Palma, Adolfo Picano, Simonetta Pizzarotti, Elettra Porfiri, Loredana Raciti, Grazia Ribaudo, Serafino Rudari, Linda Schipani, Gloria Vanni, Giuseppe Viglione
Convegno:
Titolo: La strategia della lumaca
Periodo: venerdì 27 febbraio 2009 ore 9.30 - 19.00
Sede: Palazzo Valentini, Provincia di Roma, Sala Di Liegro
Indirizzo: Via IV Novembre 119 A
Città: Roma
Intervengono: Serge Latouche Professore emerito Università Paris XI Maurizio Pallante Movimento per la decrescita felice Piero Bevilacqua ordinario di Storia contemporanea Università La Sapienza di Roma Francesco Gesualdi Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (Pisa) altri interventi: Cecilia D’Elia, Assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma Luigi Straffi. presid. Associazione N e w o r l d Riccardo Troisi, presid. del Consorzio Città dell’Altra Economia Enrico Fontana, Consigliere Regione Lazio Silvano Falocco, A.D. Soc.Ecosistemi Erika Lombardi, Mag Roma Paolo Piacentini, presid. Ente Parco Monti Lucretili Denise Lancia, presid. Ass. Palocco per Kyoto Giada Saint-Amour di Chanaz, Associazione La Casa del cibo
La scelta di promuovere un convegno sulla decrescita ed una mostra ad esso collegata muove dall’idea di fare opera di sensibilizzazione verso gli amministratori pubblici di Comuni della Provincia di Roma ( a cui è principalmente dedicato l’evento) nell’intenzione di sollecitarli ad avviare dibattiti e sperimentazioni localmente. Sul tema della decrescita c’è oggi un grande interesse come dimostrano negli ultimi mesi il fiorire di incontri, la pubblicazione di numerosi libri ed articoli sui quotidiani e sulle riviste, ed anche sul web. Va ricordato che la teoria della decrescita, ha ispirato esperienze pratiche in diversi paesi tra i quali anche il nostro, esperienze interessanti ed utili per la formazione di una nuova cultura della sobrietà e di un cambiamento degli stili di vita.
Attraverso gli apporti teorici e pratici del convegno e le elaborazioni creative della mostra (che include varie discipline artistiche), si vuole veicolare un messaggio che espliciti i limiti della società dello sviluppo nonché la contraddizione del concetto culturale ed economico a suo sostegno definito sviluppo sostenibile che ne dovrebbe rendere praticabile l’attuazione.
L’una ha posto come valore predominante e parametro del progresso umano la crescita economica, lo sviluppo tecnologico, il produttivismo ad oltranza ed il consumo, l’altro tenta di attenuare gli effetti della devastazione dell’ambiente, del degrado sociale e culturale e della qualità della vita, proponendo uno ‘sviluppo controllato’, meno distruttivo ma in realtà sempre assoggettato ad una logica sviluppista. La teoria dello sviluppo sostenibile pone come inevitabile l’espansione delle attività, anzi tramite essa, sostiene, si potranno risolvere i problemi connessi all’ambiente e all’aumento della popolazione mondiale; nessun’altra alternativa di modello organizzativo che tenga conto della “finitezza” delle risorse e dei limiti di saturazione del pianeta è stata sin’ora esplorata fino in fondo.
Insomma a ben vedere, il risultato dell’ultimo secolo di esasperazione produttiva (e finanziaria, ne abbiamo i risultati evidenti sotto gli occhi) ha reso il mondo un posto meno salubre e vivibile, con parecchi problemi dovuti ad uno sfruttamento incontrollato delle risorse, paradossalmente in fase di impoverimento per una distribuzione iniqua della ricchezza e sofferente per le crescenti disuguaglianze sociali.
La mostra
Nel contesto della tematica sulla decrescita affrontata dal convegno, la mostra collettiva d’arte ha un suo ruolo autonomo capace di ulteriori elaborazioni. L’Arte, che da sempre ha tra le sue valenze anche quella di essere specchio della contemporaneità, anticipatrice dei percorsi delle idee e dei cambiamenti, si pone come un incubatore creativo. L’esplorazione degli stili di vita della società dei consumi con le sue false prospettive di benessere e felicità può produrre altrettante risposte critiche o invenzioni portatrici di riflessioni negli individui e nella società. Il Cambiamento sottointeso nella frase di Gandhi che ci ha ispirato “siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo”, sottolinea però l’importanza del ruolo attivo da assumere, l’essere già da subito con il proprio agire, un attore di quella auspicabile società evoluta portatrice di benessere per tutti.
Gli artisti si pongono degli interrogativi: - vale veramente la pena di continuare a bere le illusioni propinate dalla pubblicità, costruite abilmente per indurre i consumi e soprattutto per aumentare i profitti a danno delle persone e dell’ambiente? - Possono dare autentica e duratura felicità i beni sempre più numerosi di cui siamo convinti di avere bisogno? - Possiamo fare a meno di attribuire a tutto un valore economico? - E i rapporti umani, l’empatia verso il prossimo, possono essere un autentico nutrimento capace di realizzare una società collaborativa e solidale? - Vale la pena di sperimentare nuovi stili di vita ed un nuovo umanesimo dopo l’era della rumorosa opulenza? – Cosa abbiamo da perdere a buttare via quella zavorra mentale che impedisce il nostro sviluppo interiore ed una visione altruistica della società?
Il convegno
Il convegno presentarà le elaborazioni teoriche e il microcosmo delle sperimentazioni che si sono prodotte in questi ultimi anni riconducibili alla teoria della decrescita che di per sé come sostiene il Prof. Latouche nel suo “Breve trattato sulla decrescita serena” è semplicemente ‘una bandiera dietro la quale si raggruppano quelli che hanno fatto una critica radicale dello sviluppo e vogliono delineare i contorni di un progetto alternativo per una politica del doposviluppo. Il suo obiettivo è una società nella quale si vivrà meglio lavorando e consumando di meno. Si tratta di una proposta necessaria per ridare spazio all’inventiva e alla creatività dell’immaginario bloccato dal totalitarismo economicista, sviluppista e progressista’. Di fatto dunque, rientrano nel concetto di decrescita esperienze già in essere in molti campi che hanno come denominatore comune la ricerca della sobrietà e l’adozione di nuovi stili di vita compatibili con l’ambiente e l’equità sociale. Per portare un valido contributo teorico al convegno abbiamo invitato alcuni tra i più eminenti esperti della materia: Serge Latouche, Professore emerito dell’Università XI Paris-sud, teorico di riferimento del pensiero della decrescita; il Prof. Piero Bevilacqua, ordinario di Storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, esperto di storia dell’ambiente e delle culture rurali; Maurizio Pallante, ispiratore del movimento italiano per la decrescita felice, saggista, già esperto di energia e di tecnologie ambientali; Francesco Gesualdi del Centro per un nuovo modello di sviluppo di Vecchiano, già allievo di Don Milani alla scuola di Barbiana. Le esperienze pratiche che si intrecceranno alle esposizioni teoriche riguardano realtà (associazioni e amministrazioni pubbliche) che hanno già realizzato o che hanno in corso d’opera progetti che testimoniano interessanti tentativi di cambio di rotta. Tra queste: il progetto “C.Ambie.Re.Sti?” attuato dal Comune di Venezia con la collaborazione di 300 nuclei familiari sui temi dei consumi, dell’ambiente, del risparmio energetico e degli stili di vita; la “Cooperativa MAG Roma”, microcredito per una finanza autogestita e solidale; “La città dell’altra economia”, spazio di aggregazione di esperienze varie, dal commercio equosolidale alla ristorazione bio, al riuso e riciclo; “Casalpalocco per Kyoto”, per le energie rinnovabili, utilizzo di sistemi fotovoltaici per un’intero comprensorio abitativo; “Orti urbani”, progetti di agricoltura urbana per fini sociali, economici, didattici e terapeutici; per ultimo “Opificio etico”, progetto nascente di impresa etica, fabbrica di ceramiche domestiche ecocompatibili che pone attenzione al messaggio del prodotto, al riuso e ad una corretta distribuzione.
info: www.provincia.roma.it
www.campilongo.it
ww w.neworldproject.it
anto.camp@fastwebnet.it
Tel. 339 4394399 - 3381615420
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