Serafino Valla. L’eterno ritorno in Emilia
Dalla pittura al disegno, dalla scultura all’incisione: le opere di Serafino Valla a Palazzo Sartoretti, Reggiolo (RE)
A dieci anni dallascomparsa di Serafino Valla, artista introverso e gentile, nato aLuzzara (RE) nel 1919 e vissuto a Reggiolo (RE), la sua figura viene celebratacon una mostra monografica che lo riporta in Emilia, nella sua Emilia.
Dal 9 novembre2024 al 9 febbraio 2025 gli spazi storici di Palazzo Sartoretti a Reggiolo(RE) ospiteranno l’esposizione Serafino Valla. L’eterno ritorno in Emilia,a cura di Federica Merighi.
Promossa dal Comunedi Reggiolo e da Reggiolo Attiva con la collaborazione dell’Associazioneil Seminatore di Valla e il sostegno di Comer Industries, Iren,New System 2001 e Cooperativa cattolica costruzioni edili, lamostra sarà inaugurata sabato 9 novembre alle ore 17.00.
In occasione delvernissage, il critico d’arte Giammarco Puntelli terrà, nella Saladei Miti, una conferenza sull’artista dal titolo Meditazioniuniversali: il teorema della cultura come ponte verso l’infinito.
L’esposizione siconfigura come un vero e proprio viaggio che ripercorre la lunga carrieradell’artista. Dalla pittura al disegno, dalla scultura all’incisione,ogni opera offre al pubblico uno sguardo sulla natura, i luoghi e la vitaquotidiana che hanno caratterizzato la sua vita nell’atmosfera dei paesaggiemiliani. Un ritorno emozionante, ma raccolto, come le figure che abitano espesso accompagnano i suoi dipinti, capaci di suggerire quell’analisi interiorenecessaria per comprendere il mondo.
«Serafino Valla –scrive Giammarco Puntelli – non è solo un pittore naïf nel sensotradizionale del termine, è un pensatore, un poeta del colore, capace diorchestrare una narrazione visiva che abbraccia la condizione umana nella suatotalità: i suoi bisogni, le sue paure, le sue speranze, i sogni e le fatiche,e quella “volontà di connessione” che, come lui stesso ci ha dimostrato,rappresenta il filo conduttore della nostra esistenza».
Il percorsoespositivo comprende una sessantina di opere, realizzate dal 1963 al2011. Ad accomunare i lavori in mostra, è un personaggio ricorrente, l’uomocon il cappello, emblema di un percorso interiore che l’osservatore èchiamato a intraprendere. Il cappello stesso, un elemento simbolico che Vallaripete con coerenza, allude alla necessità di scoprire e conoscere la propriaidentità, di “guardarsi dentro”, perché «l’ignoranza è l’ultima barriera tral’individuo e l’infinito».
«Mio padre –racconta la figlia Giuseppina Valla, custode e curatrice delle opere dell’artista– ha sempre avuto nel cuore le sue origini, il legame col territorio esoprattutto con le persone di Luzzara, paese di nascita, e Reggiolo, paese doveè vissuto. Riportare ora le sue opere a “casa”, nel cuore di Reggiolo, aPalazzo Sartoretti, mi rende felice e orgogliosa ed è con gratitudine che donoall’Amministrazione Comunale una sua scultura».
In occasione dellamostra, l’opera Vangatore (1992) entrerà, infatti, nella collezionepermanente di Palazzo Sartoretti, dove sono già presenti tre dipinti diSerafino Valla.
La mostra èaccompagnata da un catalogo edito da Litocolor S.n.c. con laprefazione di Franco Albinelli, assessore alla Cultura e Ricostruzionedel Comune di Reggiolo, e i testi di Federica Merighi, direttriceartistica di Palazzo Sartoretti, “Museo tra le mura”, Giuseppina Valla eGiammarco Puntelli, unitamente ad un ricco apparato iconografico.
L’esposizione èaperta al pubblico il sabato con orario 10.00-12.00 (solo su prenotazione) e ladomenica con orario 10.00-12.00 e 15.00-18.00. Ingresso gratuito. Perinformazioni e prenotazioni: T. +39 379 283 7474, f.merighi@reggioloattiva.it, https://reggioloattiva.it/. Perapprofondimenti sull’artista: T. +39 380 333 84 88, info@serafinovalla.it, www.serafinovalla.it.
Serafino Valla (Luzzara, 1919 – Reggiolo,2014) è un artista autodidatta. Nell’infanzia ha vissuto in un ambienteinstabile e precario a causa dei frequenti traslochi, pertanto la frequenzascolastica non è stata regolare. Psicologicamente insicuro ed incompreso, sirifugiava in una appagante contemplazione della natura. Trascorreva molto tempocamminando lungo l’argine del Po, il grande fiume che rappresentava per lui unmistero. Arruolato come volontario nell’esercito, ha partecipato alla campagnadi Russia, dove rimane ferito. Nel 1955 si sposa e va a vivere a Reggiolo. Nel1959, venti giorni prima della nascita della figlia Giuseppina, la morte delfratello Giuseppe in un incidente stradale lo porta ad una grande crisiesistenziale. Negli anni Sessanta, ha iniziato a ricercare nella pittura, nellascultura e dentro alla filosofia il senso del suo esistere, arrivando a trovareuna sua forma espressiva caratterizzata da uomini con il capo chino coperti dalcappello, dalla natura e dall’amato Po. L’arte diviene lo strumento di difesa eil rifugio, che porta alla luce le sue emozioni e la sua spiritualità. Appartenutoalla prima generazione dei pittori naïf, da cui si differenzia in modosostanziale proprio per la razionalità, negli anni Settanta realizza la primamostra personale a Luzzara, dove viene scoperto da Cesare Zavattini. Negli anniNovanta ha esteso la sua comunicazione visiva alla rappresentazione plastica,per dare alle sue immagini la terza dimensione, modellando l’argilla, per poidedicarsi, nell’ultima parte del suo percorso artistico, alla natura morta.Nel 2014, viene allestita la sua ultima mostra, Esistenzialità ed Arte (daltitolo della monografia a cura di Alfredo Gianolio, pubblicata nel 2012) aPalazzo Bentivoglio di Gualtieri. Nel paese di Antonio Ligabue, Valla ha chiusola sua carriera con una grande consapevolezza, che lo ha accompagnato fino allamorte, avvenuta dopo quattro mesi. Da allora, la figlia Giuseppina diventacuratrice delle sue opere ed inizia un nuovo percorso di valorizzazione dell’artista.Serafino Valla, con la sua arte gentile e introspettiva, ha esposto sia alivello nazionale (Milano, Mantova, Parma, Foggia, Messina, Napoli, Bologna,Modena, Sabbioneta, Gualdo Tadino, Roma, Firenze, Reggio Calabria) cheinternazionale (Berlino, Tirana, Barcellona, Abu Dhabi, Budapest, Zagabria,Lugano e Zurigo), con mostre personali e collettive. Sue opere si trovano alMuseo Nazionale delle Arti Naïves Cesare Zavattini di Luzzara, al Museo Cervidi Gattatico, al Museo dei Madonnari di Curtatone, in Jugoslavia, Svizzera,Francia, Spagna, Olanda e in collezioni pubbliche e private. L’artista èinoltre presente in numerose pubblicazioni, con testi critici dedicati nei libridi storia dell'arte Archè, Lògos e Psiché e nella serie divolumi Profili d’artista e Le scelte di Puntelli, tutti editi daGiorgio Mondadori. Il 6 ottobre 2019, cent’anni dopo la nascita di SerafinoValla, è stato presentato a Luzzara il film artistico-biografico Pecore intransito - Meditazione tra inconscio e presente.
sabato 9 novembre 2024
Piazza Martiri 1, 2, 3 - Reggiolo - Reggio Emilia - Italy
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