Sergio Padovani. Pandemonio
La mostra itinerante dell’artista Sergio Padovani, intitolata "Pandemonio", fa tappa a Modena, sua città natale. Organizzata dalla Fondazione THE BANK ETS - Istituto per gli Studi sulla Pittura Contem
Dopo i positivi riscontri e il grandeafflusso di visitatori registrato a Roma, la mostra itinerante dell’artista SergioPadovani (Modena, 1972), intitolata Pandemonio, dal 16marzo al 5 maggio 2024 fa tappa a Modena, sua città natale.
Organizzata dalla Fondazione THE BANK ETS- Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea con ilpatrocinio del Comune di Modena, l’esposizione sarà inaugurata sabato16 marzo 2024, alle ore 17.30.
La personale, curata da Cesare BiasiniSelvaggi con Francesca Baboni e Stefano Taddei, raccoglie un’ampiaselezione di dipinti, di grandi dimensioni e di recente produzione. Unapittura figurativa visionaria che si fonda su composizioni fantastiche quantoallucinate, scene inquietanti, paesaggi incendiati da venature crudeli equalche pennellata di mélo, tra onirico e mostruoso, delizia e oscenità.
«Siamo felici – dichiara Cesare BiasiniSelvaggi – di fare tappa a Modena con questa mostra per rendere omaggioalla città natale di Sergio Padovani. L’esposizione, inaugurata a Roma nellesale dei Musei di San Salvatore in Lauro, è stato un successo di pubblico,stampa, critica e da parte dei collezionisti, oltre qualsiasi aspettativa.Contestualmente alla mostra, diverse opere di Sergio Padovani sono infattientrate in importanti raccolte d’arte della capitale mentre, dal 25 aprile, l’artistamodenese sarà protagonista di una personale alla Galerie Schwab Beaubourg diParigi».
«Portare finalmente Sergio Padovani nellasua città natale, dopo tappe importanti come quella romana, è per noi unagrande soddisfazione», affermano Francesca Baboni e Stefano Taddei. «Dopoil passaggio su Roma, pensiamo che questo progetto possa segnare un forteconsolidamento della sua maturità artistica e stilistica. Il Complesso di SanPaolo è sembrato essere il luogo ideale per un artista che da sempre affiancail sacro ad una visionarietà laica arricchita da musica, pittura e suggestionilegate ad un immaginario antico».
«Il sostantivo Pandemonio – racconta SergioPadovani – si è radicato in me non dal Milton di Paradiso perduto,ma da La franca sostanza del degrado del poeta mantovano Ivano Ferrari. Laparola pandemonio è saltata fuori come minimo comun denominatore di ununiverso di immagini narrate, a volte anche crude e difficili da sopportare,che però testimoniavano il momento reale, non solo sociale e politico, ma ancheestremamente mio... la mia confusione, il tormento di quei giorni sfocati, lapittura che dirompeva nella mia vita».
La mostra, realizzata con il sostegno di IntegraConsulting Srl, è aperta gratuitamente al pubblico da mercoledì a venerdì16.00-19.00, sabato e domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00, aperturestraordinarie 31 marzo, 1 aprile, 1 maggio.
A seguire, il progetto espositivo saràtrasferito a Bassano del Grappa (VI), presso la sede della Fondazione THE BANK ETS- Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, dove saràpresentato anche il catalogo pubblicato da Il Cigno GG Edizioni con i contributicritici di Cesare Biasini Selvaggi, Francesca Baboni, Stefano Taddei eulteriori testi di approfondimento afferenti a diverse discipline.
Per informazioni: T. +39 335 7180804, info@fondazionethebank.org, www.fondazionethebank.org.
Sergio Padovani nasce nel 1972 a Modena, dove vive elavora. Per diversi anni è musicista nella sperimentazione e nella ricerca,senza confinamenti e limitazioni. Dal 2006 la musica subisce un inarrestabileprocesso, il cui verdetto finale è la trasmutazione totale e definitiva nellaPittura. Assolutamente e necessariamente autodidatta, affronta questo nuovoiter, più simile ad un inestinguibile, insaziabile rogo interiore, come larisalita di una voragine profonda, improvvisamente riempitasi di luce. Unamanifestazione salvifica, dunque, divina o del corpo non ha davvero importanza,se non come traslucida, incontrollabile rivoluzione attraverso la qualeritrarre la personificazione del bisogno più ancestrale dell'uomo: la salvezza,appunto. Nel solco della grande pittura del Quattrocento, la visionarietà delsuo dipingere (privo di bozzetti preparatori o altre “pianificazioni”dell'opera) trova, nel confronto con le istanze del contemporaneo, attraversola simbologia e l'importanza dei dettagli, la sua più completa narrazione.Negli anni è finalista di numerosi premi, tra cui il Premio Arte Mondadori, ilPremio Celeste, il Premio Combat, il Premio Vasto e il World Wide KitschInternational Competition. Nel 2009 vince il premio Arte Laguna, nel 2011 èalla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, sezione regionale Torino; nel 2016è protagonista alla Biennale del disegno di Rimini. Nel 2017 il Museo Diocesanodi Arte Sacra di Imola ospita la sua personale Sanctimonia, l’anno dopoespone al Palazzo Ducale di Castelnovo né Monti (RE) e alla Rocca Sforzesca diRiolo Terme (RA). Nel 2019 la sua mostra L’invasione inaugura The BankContemporary Art Collection a Bassano del Grappa (VI), ora Fondazione THE BANK ETS- Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea. Nel 2021 la Fondazione Stelline di Milanoospita la sua personale I folli abitano il sacro; alla fine dello stessoanno è l’artista scelto per rappresentare con il suo quadro Stelle Aperteil complesso "rapporto artistico" tra Dante e Giotto nella grandecollettiva dei Musei Civici Eremitani di Padova, dal titolo A riveder lestelle. Nel 2022 espone nella Chiesa Monumentale di San Francesco a GualdoTadino (PG), l’anno seguente al Reial Cercle Artistic de Barcellona, in Spagna.Nel 2024 la mostra itinerante Pandemonio, promossa dalla Fondazione THEBANK ETS e curata da Cesare Biasini Selvaggi con Francesca Baboni eStefano Taddei, viene presentata ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, consuccessive tappe a Modena e Bassano del Grappa (VI). È inoltre in programma unamostra personale dal 25 aprile all’8 giugno 2024 presso la Galerie SchwabBeaubourg di Parigi, in collaborazione con Fondazione THE BANK ETS.Dal 2023 la sua ricerca musicale, precedentemente interrotta, tornaprepotentemente a fare da contraltare alla pittura, accompagnando e ampliandoil “corpus” artistico di Padovani, nel suo costante e continuo divenire. Le sueopere sono presenti nelle più importanti collezioni sia in Italia che in Europaed in permanenza al Museo Diocesano d’Arte Sacra di Imola, al MACS di Catania,al Museo Michetti (CH), al MCA di Camo (CN), al Museo Ruggi d'Aragona (CS),alla Fondazione THE BANK ETS di Bassano del Grappa (VI).?
lunedì 11 marzo 2024
Via Francesco Selmi, 63 - Modena - Modena - Italy
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