IL MURO
1989 - 2009
In data: 15 aprile 2010
Categoria: evento
a cura di Enzo Fornaro, Mario Napoli
testi di Maura Ghiselli, Elena Putti
collaborazioni Julie Azoulay, Silvia Barbero
aperta fino al 9 maggio 2010
orario da martedì a domenica
ore 11:00 – 17:00
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis National Art Museum
address: V. Putvinskio g. 55, LT-44248, Kaunas Lituania
Zilinskas Art Gallery
Neoriklausomybes 12 – Kaunas Lituania
Con il Patrocinio di
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis National Art Museum e Istituto Italiano di Cultura, Vilnius
Satura organizza una mostra a tema nella ricorrenza del ventennale della caduta del Muro, invitando gli artisti a produrre un’opera ad hoc sull’evento, lasciando la più ampia libertà alle interpretazioni. Il risultato è stato presentato in una grande esposizione a Palazzo Stella, nel novembre scorso; ora la mostra si sposta nei paesi dell’Est Europeo per arricchirsi di altre testimonianze.
Prima tappa di questo percorso Kaunas - Lituania ospiti del Mikalojus Konstantinas Čiurlionis National Art Museum. Il museo e' dedicato a Mikalojus Čiurlionis un grande artista lituano, musicista, scrittore e pittore simbolista. Si tratta di uno dei più importanti musei della Lituania e comprende oltre alla sede principale altre succursali e gallerie. La sua collezione e' costituita dalle opere di Ciurlionis, oltre ad opere di arte folkloristica lituana, reperti dell'antico Egitto e numismatica. Nelle sedi correlate come la Zilinskas Art Gallery, dove la mostra viene ospitata, sono conservate molte opere dal XVII al XX secolo.
Dalla notte tra il 9 e il 10 Novembre dell’anno 1989, data che decretò la riunificazione del territorio tedesco, sono passati precisamente 20 anni, ed in occasione di questa significativa ricorrenza, l’Associazione Culturale Satura, con la collaborazione dei suoi migliori artisti, decide di rendere omaggio alla caduta del Muro di Berlino organizzando una rassegna d’arte contemporanea itinerante, che partendo dalla sede di Genova, visiterà importanti città d’arte europee. Prima tappa dell’evento sarà il Mikalojus Konstantinas Čiurlionis National Art Museum di Kaunas in Lituania.
L’ambizione del progetto, è documentare come l’arte possa aiutare la società a capire e meglio valutare i tempi che cambiano, in funzione della sua attitudine a riflettere l’evoluzione della società stessa e degli eventi che la contraddistinguono. La Modernità, infatti, ha indissolubilmente vincolato fra loro Arte e Storia, al punto che alcuni addetti ai lavori suggeriscono di iniziare a considerare l’Arte, proprio per la sua naturale proprietà di rispecchiare il contesto nel quale si sviluppa, come un’alternativa e un’integrazione alla politica quotidiana.
Anche per questo artisti e creativi, oggi, ad un ventennio dalla caduta del Muro di Berlino, restano e sono come non mai un veicolo di rappresentazione storica e sociale di eccellente efficacia e potere comunicativo.
L’idea di riunire in un’unica rassegna collettiva le esperienze di diverse e molteplici personalità dello scenario contemporaneo italiano, nasce proprio dall’esigenza di ricostruire una visione quanto mai eterogenea e libera del tema, interpretato e filtrato da sensibilità e prospettive tra loro anche profondamente discostanti. A dimostrare come l’Arte sia perfettamente in grado di trasformarsi in un insostituibile strumento di contatto tra voci diverse, tanto da svincolarsi da ogni restringente barriera creata dall’imposizione di un linguaggio convenzionale.
L’obbiettivo di questo programma è impostato sulla volontà di dimostrare come quella che viene definita “l’amabile finzione dell’arte” è, in casi come questo, sapientemente messa al servizio, non esclusivamente di una visione “autonoma” dell’arte stessa, ma anche e soprattutto all’ormai inevitabile contaminazione delle discipline creative con l’ambiente socio politico dal quale sono condizionate.
Al valore culturale soggettivo della singola opera d’arte, si sostituisce ineluttabilmente il valore globale dell’esposizione e dell’idea che la promuove, ed è proprio questa la sostanziale collocazione in cui sta attualmente maturando la storia dell’arte moderna: non si analizza più l’elaborato come un prodotto a sé stante, né l’artista semplicemente come un “artigiano” dell’estetica, piuttosto l’arte deve essere a pieno titolo considerata come un punto di vista più elevato dal quale osservare, leggere e capire importanti pagine della storia e della civiltà ad essa rapportate, e l’artista colui che possiede la facoltà di parafrasare gli eventi filtrandoli attraverso la sua coscienza creativa.
Quando, come in questo caso, l’ Arte è messa al servizio della Storia, esplora e contribuisce a rendere quasi tangibile una allegorica Quarta Dimensione, che valica la superficie bidimensionale della pittura e quella tridimensionale della realtà universalmente percepita, per aprire la strada ad un percorso cognitivo maturato in aggiunta al dato certo, superando l’apparenza meramente visiva del quadro e l’ effettiva concretezza del fatto storico. (MAURA GHISELLI)
Per tutti il muro di Berlino è prima di ogni altra cosa un simbolo storico. Una piaga sulla pelle di una città che ha molto sofferto. Ma questa fitta cortina di cemento, che per lungo tempo ha celato la città a sé stessa, è stata anche un vivo teatro di speranza per molte generazioni di ideali.
Sopra quel muro durante i lunghi anni della divisione sono germogliati anche i colori: come una grande tela, scesa dal cielo sopra Berlino, il lunghissimo serpentone grigio del Mauer, è stato il quadro inconsueto per artisti di tutto il mondo.
I disegni che hanno graffiato quel muro, quasi a volerlo nascondere, oltrepassare, sono l’espressione indimenticabile di come la creatività sia capace di rendere bello anche ciò che non lo è affatto. Per fuggire da un cattivo presente e prefigurarne un futuro migliore.
Questo moto di ribellione e di speranza non si è però arginato lungo la faglia tedesca: si è invece propagato in tutta l’Europa come una scossa positiva che ha stimolato all’arte e alla libertà. Le frizione fra Est ed Ovest ha generato anche una tensione positiva.
Il risultato è il fiorire di molte arti rinvigorite sotto la stella della Guerra Fredda: il cinema, il design, la pittura, la letteratura, perfino la moda, raggiunsero livelli di qualità altissima ed un’espressione stilistica unica ed innovativa.
E’ questa grande carica propulsiva emersa dall’esperienza del muro e dalle sue macerie, che oggi, a vent’anni dalla sua caduta, Satura vuole celebrare.
Il suo stretto legame con l’arte che esso ha sia accolto che ispirato, lo rende un tema significativo e profondo per le opere contemporanee.
Satura, che da anni si occupa di promuovere le arti con entusiasmo e liberalità, ha ideato per questa ricorrenza una mostra itinerante per creare un confronto fra artisti di varie nazionalità.
La raccolta di opere di artisti italiani, selezionate da Satura per rappresentare il tema, si arricchirà, lungo le tappe della mostra, dei lavori degli artisti locali.
Come un grande fiume del Nord la collezione sarà portata alla città successiva, creando un percorso di scambio e dialogo lungo l’asse dell’Est prima di fare ritorno a Genova.
Queste diverse realtà si incontreranno in un terreno comune e fecondo, unite dalla solidarietà che l’esperienza del Muro, sebbene in modi diversi, ha costituito per ognuna di esse. (ELENA PUTTI)
Artisti partecipanti
Paolo Ancarani, Antonella Aprile, Tommaso Arscone, Mario Bardelli, Serena Basei, David Biasini, Raffaella Bisio, Bucciarelli&Miglio, Gabriele Buratti, Virginia Cafiero, Sara Calzolari, Silvia Cappiello, Luigi Carpineti, Gianfranco Carrozzini, Rossana Tara Cassoletti, Cristina Cattaneo, Rossana Chiappori, Meri Ciuchi, Milly Coda, Nicoletta Conio, Nelli Cordioli, Valerio Cosimo, Giuliano Crepaldi, Carolina Cuneo, Marina Dagnino Isnaldi, Riccardo Dametti, Daniela Da Riva, Valentina De Chirico, Gigi Degli Abbati, Elena Del Fabbro, Luca Di Castri, Walter Di Giusto, Maria Di Nitto, Angela Di Sanza, Cira D’Orta, Sabrina Faustini, Saverio Feligini, Enrico Francescon, Alfredo Galleri, Francesca Galleri, Maria Gambacorta, Gianluigi Gentile, Luisa Giovagnoli, Fabio Giovinazzo, Lilli Gloria, Riccardo Laggetta, Grazia Lavia, Rodolfo Lepre, Nadia Magnabosco, , Marilde Magni, Giuseppe Manneschi, Graziella Gemignani Menozzi, Massimo Micci, Marcella Mineo, Manuela Moscato, Munico, Riri Negri, Peter Nussbaum, Gabriella Nutarelli, Sofia Paoletti, Paola Pappalardo, Lucia Pasini, Giuliana Petrolini Arcella, Giuliana Piccardo, Elisabetta Piu, Sergio Poggi, Marco Ponte, Luana Resinelli, Alessandro Rietti, Stefania Rizzelli, Guido Rosato, Enrico Paolo Rossi, Cristina Ruffoni, Sergio Saracino, Simona Sarti, Valentina Scattolin, Katia Scotti, Giuliana Silvestrini, Gabriella Soldatini, Giovanni Soncini, Alberto Sordi, Claudio Spoletini, Rosaria Stevanazzi, Alessandro Tambresoni, Ivan Tosi, Barbara Tuso, Maria Vittoria Vallaro, Elena Verardo.
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis (Varėna 1875 - Pustelnik 1911) compositore e pittore lituano, studiato e considerato in Europa e nel mondo, in Italia rimane un nome pressoché sconosciuto. Čiurlionis fu un visionario attivo tra il tardo romanticismo e l’epoca moderna, uno dei grandi innovatori paragonabile a Scryabin, Schönberg e Ravel, coi quali non condivideva solo l’anno di nascita. In 35 anni ha composto più di 200 composizioni per piano, quartetti d’archi, numerose composizioni per coro basati sui salmi e circa 200 tele, nessuna delle quali é stata venduta mentre era in vita. Čiurlionis studiò piano e composizione al conservatorio di Varsavia dal 1894 al 1899, in seguito si perfezionò al conservatorio di Lipsia (1901 - 1902), e studiò disegno all’ Istituto di Belle Arti di Varsavia (1904 – 1906). Fu molto attivo anche nelle élite culturali di San Pietroburgo. Soggetti delle sue opere pittoriche sono i cicli delle stagioni, i segni zodiacali, leggende lituane dove é facile riscontrare il forte impatto del paganesimo. Per quanto riguarda il suo lavoro musicale, Čiurlionis ha adattato numerose canzoni del folklore lituano per coro, e composto i poemi sinfonici Miške (Nella foresta) e Jūra (Il Mare). L’arte di Čiurlionis per quanto proiettata all’avanguardia è strettamente legata alla sua terra. In numerosi lavori come: Sun sonata, spring sonata, grass snake sonata, sonata of the sea si possono riconoscere gli alberati paesaggi del sud della Lituania, vicino Druskininkai. E' evidente nei suoi paesaggi l'illusione che lo spazio (e quindi poi il tempo), si espanda, la stessa sensazione si prova osservando le infinite pianure della Lituania. Un'influenza a questo riguardo potrebbe esser arrivata dal crescente interesse (in quel periodo) per l'arte giapponese, che portò molti collezionisti e artisti di San Pietroburgo, Varsavia e Berlino ad interessarsi agli Ukiyo-e, le "immagini del mondo fluttuante.
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